Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’11 Settembre.
Accadde che:
1930 (94 anni fa): si verifica l’evento più violento e distruttivo nella storia registrata dell’attività del vulcano Stromboli. Non ci fu un apparente segnale di quanto stava per avvenire, ad eccezione di maggiori emissioni di cenere meno di due ore prima dell’attività altamente esplosiva. Durante i mesi precedenti, l’attività era invece stata normale. L’eruzione durò meno di un giorno e causò considerevoli danni e diverse vittime: 6 persone persero la vita e 22 rimasero ferite. La fase di attività eccezionalmente intensa iniziò con una serie di potenti emissioni di cenere alle 08:10 che causarono leggere ricadute di cenere nella parte sudoccidentale dell’isola. L’attività esplosiva calò notevolmente dopo le 10:40 e il vulcano entrò in una fase effusiva. Due flussi di lava più grandi e diversi più piccoli scesero già per la Sciara del Fuoco, con i due più grandi che arrivarono in mare, rendendo bollente l’acqua per un lungo tratto. Le emissioni di lava terminarono durante la notte, circa 15 ore dopo l’inizio dell’eruzione. Dopo quegli eventi, la gente iniziò ad abbandonare Stromboli, per poi ritornavi quando ormai la situazione si era stabilizzata.
2001 (23 anni fa): avviene l’attacco terroristico negli Stati Uniti. Nell’arco di poche ore, quattro voli commerciali diretti in California dall’Est del paese vengono sequestrati e dirottati per colpire altrettanti bersagli in due metropoli: la torre nord e sud del complesso di edifici World Trade Center, le cosiddette Torri gemelle, a New York; il Pentagono e Capitol Hill, la sede del Congresso Usa, a Washington. L’ultimo bersaglio sarà l’unico a essere mancato. Il primo aereo viene dirottato con 76 passeggeri a bordo su Lower Manhattan e plana verso il World Trade center, il complesso di edifici che ospitava le Twin Towers. Centra la facciata della torre nord alle 8:46, le 14:46 in Italia. Iniziano le evacuazioni e i soccorsi, ma nell’arco di 17 minuti un secondo Boeing 767, operato dalla United Airlines, si schianta sulla torre sud con 51 passeggeri a bordo. Nell’arco di meno di due ore crolleranno entrambe, uccidendo chi era rimasto incastrato nei piani più alti degli edifici. Alle 9:37, poco dopo lo schianto del secondo aereo sulla torre Sud, un Boeing 757 di American Airlines precipita sulla facciata ovest del Pentagono, la sede dell’esercito Usa. Pochi minuti dopo, un altro Boeing avrebbe dovuto abbattersi sul Campidoglio, la sede del Congresso americano, ma alcuni dei 33 passeggeri sono insorti e hanno cercato di manomettere il piano dei terroristi. Precipita a sua volta alle 10:03 in Pennsylvania, a 200 chilometri in linea d’aria dall’obiettivo che avrebbe dovuto distruggere. Il bilancio complessivo dell’attentato è di 2.977 vittime, il prezzo più alto è stato pagato dai vigili del fuoco del New York City Fire Department: 343 i pompieri caduti durante le operazioni di salvataggio dei cittadini. L’attentato viene rivendicato da Al-Qaida, un’organizzazione terroristica sunnita capitanata da Osama Bin Laden. Ad oggi oltre la metà delle persone morte nel crollo delle Torri gemelle non sono ancora mai state ufficialmente riconosciute. Si conoscono i loro nomi, si sa che non ci sono più perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma per mille e più civili manca una corrispondenza tra i dati anagrafici e i resti umani ritrovati nei days after tra le macerie del World Trade Center. Ventidue anni dopo gli attacchi a New York, insomma, molte delle persone segnalate come vittime sono in realtà disperse.
Scomparso oggi:
1973 (51 anni fa): muore, a Santiago del Cile, Salvator Allende politico e medico. Nato, a Valparaiso (Cile), il 26 giugno 1908 è stato Presidente del Cile dal novembre del 1970 al settembre del 1973. Studia e si laurea in medicina e sin da giovane prende intensamente parte alla vita politica del suo paese. Nel 1933 è tra i fondatori del Partito Socialista Cileno; nel 1938 viene eletto deputato e successivamente nel 1942 ministro della Sanità; nel 1945 diventa senatore poi Presidente del Senato; nel 1958 viene presentato alle elezioni presidenziali come candidato delle sinistre, ma non viene eletto. Viene eletto Presidente democraticamente nel 1970. Allende promette al Congresso ed al Paese una marcia verso il “socialismo nelle libertà”; il suo programma di riforme è vasto: prevede anche la nazionalizzazione delle banche, l’inizio della riforma agraria, l’espropriazione del capitale straniero (statunitense in primis) proprietario delle miniere. Sceglie la strada dell’intransigenza e della fermezza; il suo programma prevede grandi interventi statali e la ridistribuzione della ricchezza ancora concentrata nelle mani di alcune famiglie cilene ricche e potenti per poter in questo modo attenuare gli squilibri tra ricchi e poveri. L’11 settembre del 1973 per opera del colpo di stato della destra nazionalista (coordinata e pilotata dagli Stati Uniti), Salvador Allende viene destituito: le forze armate Cilene guidate dal generale Pinochet mettono in atto il golpe. Segue l’assedio e la presa del “Palacio de La Moneda”; anziché arrendersi a Pinochet, Allende sceglie il suicidio.