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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 30 Agosto.

Accadde che:

1963 (61 anni fa): entra in funzione il Telefono Rosso tra USA e URSS. La linea fu installata come conseguenza della crisi di Cuba, che aveva visto la Casa Bianca contrapporsi con il Cremlino. Si è sempre creduto si trattasse di un telefono disponibile per i due capi di Stato. In realtà, però, collegava due telescriventi creati dalla Harris Corporation, in Florida. Le telescriventi si rimpiazzarono poi con dei fax nel 1988 e da una linea dati per computer nel 2008. Dopo la crisi missilistica di Cuba, i leader della Casa Bianca e del Cremlino decisero di creare un sistema di comunicazione che doveva avere lo scopo di evitare lo scoppio di una guerra nucleare per un errore umano e di valutazione. Nonostante tutti lo chiamassero Telefono Rosso, in realtà si trattava di due telescriventi i cui terminali erano posizionati al Cremlino e al Pentagono.

2005 (19 anni fa): l’uragano Katrina devasta New Orleans per poi dissiparsi. Si tratta di uno tra i cinque uragani più gravi della storia degli Stati Uniti, in termini di danni economici e dal punto di vista del numero di morti. È stato il sesto uragano atlantico più forte mai registrato e il terzo più forte che abbia mai raggiunto le coste degli Stati Uniti. Katrina si è formato il 23 agosto durante la stagione degli uragani atlantici, ed ha causato devastazioni lungo buona parte della regione che comprende gli stati confinanti con il Golfo del Messico, cioè la Costa del Golfo degli Stati Uniti. Le maggiori perdite di vite e di danni alle infrastrutture sono avvenuti a New Orleans, in Louisiana, che è stata inondata quando il sistema di argini si è rivelato catastroficamente inutile, in molti casi ore dopo che la tempesta si è spostata verso l’interno. L’uragano ha causato gravi distruzioni attraverso l’intera costa del Mississippi e in Alabama, fino a 160 km dal centro della tempesta.

Scomparso oggi:

2022 (2 anni fa): muore, a Mosca, Michail Sergeevič Gorbačëv politico. Nato, a Privol´noe (Russia), il 2 marzo 1931 ha avuto un ruolo fondamentale nell’unificazione della Germania e nella fine della guerra fredda. Di famiglia contadina, lavorò come meccanico in un’officina di macchine agricole. In seguito, si iscrisse Iscritto al Partito comunista e si laureò in giurisprudenza a Mosca,  compendo le prime tappe della carriera politica, divenendo segretario del partito locale. Dal 1971 entrò nel comitato centrale del PCUS, nel 1985 ne divenne segretario generale. Tentò una riforma in senso democratico del regime sovietico, riassunta nelle parole d’ordine di glasnost (“trasparenza”) e perestrojka (“ristrutturazione”) e svolse una politica estera ispirata al dialogo con gli USA e alla non ingerenza negli affari dei paesi comunisti dell’Est europeo. Eletto presidente dell’URSS nel 1990, nell’agosto 1991 fu vittima di un tentativo di golpe da parte dei nostalgici del vecchio regime sovietico, il cui fallimento rafforzò B.N. Eltsin. Lo sbandamento del partito, l’accentuarsi della crisi economica interna e l’esplosione delle tendenze autonomistiche da parte dei vari Stati portarono alla dissoluzione dell’URSS (dicembre 1991). Nel 1990 gli fu conferito il Premio Nobel per la pace. La figura di Gorbačëv è normalmente vista in modo positivo in Occidente, mentre in Russia la sua immagine è vista con meno favore. Secondo un sondaggio del 2017, il 46% dei russi ha un’opinione negativa nei confronti di Gorbačëv, il 30% gli è indifferente, mentre il 15% ne ha un’opinione positiva. Pesa a suo carico la dissoluzione dello Stato sovietico, che ha avuto notevoli ripercussioni, anche economiche, per vasti strati della popolazione russa.

 

 

 

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