“Ci sono dei luoghi che sono più portati alla musica o meno, Bologna ha Lucio Dalla, Genova ha De Andrè, Catania ha Battiato”, sostiene Rosario Condarcuri nell’introduzione della web tv, che inizia con il ricordo di Pietro Melia, del suo incontro con Battiato che li portò ad assaporare un piatto di spaghetti, quando lui si trovava nel nostro territorio per dei concerti.
Antonio Tallura: le parole di Pietro Melia mi emozionano, mi riportano al 73-74, quando eravamo appena adolescenti, vendemmo i biglietti del concerto di Battiato, che poi ne fece due. Rimanemmo tutti colpiti dalla sua energia, dalla sua immagine. Pochi anni fa, il maestro ricordò, in un’intervista, di essere stato a Locri in difficoltà e di essere stato aiutato proprio in questo paese , all’inizio della sua carriera.
Adolfo Melignano: ricordando il concerto, ho fatto una sorta di autoterapia, poiché tutti abbiamo ricordi differenti, infatti i concerti furono quattro: due a Locri e due a Siderno, mattina e sera. Faceva musica sperimentale con testi complessi, pur essendo agli albori della carriera.
Antonio Tallura: noi lo aiutammo, tentammo di vendere i biglietti, perché sapevamo che ne aveva bisogno e gli consegnammo oltre 200.000 mila lire, lui ne rimase molto colpito.
Adolfo Melignano: Battiato si presentò come tastierista, tuttavia a Locri si presentò con la chitarra, anche se i concerti furono diversi e forse in tempi diversi. Faceva concerti molto lunghi, quindi veniva interrotto di continuo, effettuava musica sperimentale.
Antonio Tallura: ovviamente ai tempi dei movimenti studenteschi, andammo al Sant’Antonio di Locri, principalmente per marinare la scuola. Ma la solidarietà ci accomunava, c’era un forte fermento culturale.