Profonda e sentita partecipazione del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, alle iniziative, promosse dall’ Amministrazione locale, per i trent’ anni dalla Strage di Capaci.
I ragazzi hanno saputo cogliere l’importanza di ricordare un evento orribile, come la morte tragica del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della sua scorta. Un fatto che ha segnato e continua a segnare, inequivocabilmente, la coscienza di ognuno, sia a livello personale che sociale. Ciò che accadde quel giorno sembrò una sconfitta, una mortificante resa, invece, mise radici profonde, di volontà popolare di ripresa, nell’unità di intenti e di interventi. Ogni confisca, ogni arresto, ogni colpo inferto alla criminalità organizzata, è un meraviglioso tassello di giustizia e di valore, che va a realizzare una mosaico sociale di speranza, di dialogo, di rispetto, di libertà, per un futuro propositivo, aperto al miglioramento e alla continua crescita.
Tutto questo è stato ben recepito dalla nuova generazione, che lo ha fatto proprio, dimostrando acuta sensibilità e fervente impegno. Con questo spirito i ragazzi del Liceo Zaleuco, accompagnati dalla professoressa Rosella Fontana, hanno partecipato, giorno 25 Maggio, nel Palazzo della Cultura di Locri, alla presentazione del libro “Toghe rosso sangue”, di Paride Leporace. L’incontro, moderato dal giornalista Gianluca Albanese, ha messo in luce tematiche interessanti. Nel suo libro, l’autore sottolinea i forti cambiamenti, sociali e politici, che hanno attraversato l’Italia, dal 1961, anno dell’edificazione del muro di Berlino, al 1994, anno di “mani pulite”, di stravolgimenti governativi, dopo la caduta della prima Repubblica, definita “la frana del 1992″, evidenziando come l’attività mafiosa abbia percorso anch’essa il filo della storia, uccidendo 27 magistrati solo perché avevano scelto di fare bene il loro lavoro. Chiaramente l’apice venne raggiunto nella Strage di Capaci, in cui la Mafia si attesta come organizzazione criminale ad alti livelli: lo Stato non era più impenetrabile. Leporace, però, vuole mettere in evidenza la figura di Falcone non solo in veste di magistrato, ma anche come uomo, nel suo legame con la moglie Francesca Morvillo, un rapporto unico e straordinario, che li porta a condividere tutto, fino all’ ultimo afflato mortale, quel maledetto 23 Maggio 1992. Il sangue versato, di tanti illustri rappresentanti della legge, ha certamente tinto le toghe di rosso, ma è divenuto vivida linfa di coraggio e fierezza contro i soprusi e le prepotenze gratuite. Dopo il momento al Palazzo della Cultura, i ragazzi del Liceo Zaleuco hanno partecipato, accompagnati dalla professoressa Annunziata Andrizzi, giorno 31 Maggio, alla manifestazione, in Piazza dei Martiri a Locri, ” Facciamo la pace”. Diverse scuole, sia primarie che secondarie di primo e secondo grado, attraverso canti, riflessioni e versi poetici, hanno dato voce alla giustizia e alla pace, per costruire uniti un mondo vivibile e meraviglioso, la “nostra casa comune”, come lo definisce papa Francesco. Nella riflessione, letta da Giulio Albanese della classe IV A, è stato ben evidenziato l’intento, da parte delle nuove generazioni, di non arrendersi, di dimostrare finalmente che in questa terra possono crescere cittadini attivi, capaci di imprimere un segno di alta correttezza sociale, lottando, con tutti i mezzi possibili, per trasformare gli effetti dell’agire mafioso in opportunità , a beneficio della comunità. Ed è lì che vedremo fiorire il ricordo di Falcone e Borsellino. I giovani sapranno farsi sentire, come fiume in piena, che laverà via il sangue, la violenza e l’aberrante silenzio, scoprendo, finalmente, il vero volto di questa terra, fatta di sole, di mare, di storia, di creatività, di arte, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Toccanti anche i versi di una poesia della professoressa Luisa Totino, letti da Niccolò Dichiera della classe IV A, che se da una parte hanno evocato terribili momenti dall’ altra hanno aperto alla speranza e alla ripresa.”No, nessuna guerra, violenza o assenza può annientare ciò che ho trasmesso su questa terra, ciò che ho amato, ciò che ho desiderato. Tutto sarà fermentato da chi resterà, da chi ci sarà, da chi mai dimenticherà” (Luisa Totino)