Chiuso con barricate, senza motivi d’urgenza, probabilmente per pigrizia amministrativa, il passaggio a livello centrale nel periodo di maggior flusso turistico. Manca il dialogo tra le istituzioni. Gravissimo. Fino a un certo punto sì, al di là no. C’è un limite a tutto, anche per chi non è un genio della politica come Maria Teresa Fragomeni.
Roderigo De Castiglia
La sindaca e la sua amministrazione stanno scodellando degrado e disservizi in quantità industriale lungo e attorno la città più popolosa della Locride. Siderno è stremata, non ha un progetto, va veloce con piccole manifestazioni a pioggia e clientelari, ma senza andare da nessuna parte. Su ciò che conta veramente, nella sostanza, a differenza di alcuni paesi di prossimità, carichi di futuro e di decoro, un surplus d’arretratezza culturale e pigrizia stanno caratterizzando l’indirizzo amministrativo di questo esecutivo targato Partito Democratico e cemento armato, altro che rivoluzione verde e transizione ecologica.
La chiusura improvvisa del passaggio a livello che da Via Tasso porta al mare dell’Ymca e di Correale (senza nessun avviso preventivo alla popolazione, senza partecipazione) è l’ennesima ferita inflitta a crudo alla prospettiva turistica di una città che ha tanto brillato con Iannopollo, Brugnano, Sorace e Panetta. Manca l’ABC del buon governo: il dialogo tra istituzioni, tra ente pubblico e società pubbliche, la partecipazione della comunità, la trasparenza e la comunicazione tra i settori.
Come è possibile non aver concertato con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) i tempi di una barricata scellerata che impedisce l’accesso al mare nel periodo di maggior flusso turistico? O prima o dopo, dannazione. Anche venti giorni prima o venti dopo, per non aggiungere ulteriori problematiche a città sporca, rotta, spossante, decadente. Perché non è stata informata la popolazione? Eppure partecipazione è la parola più “abusata” dall’amministrazione Fragomeni. Quasi un tormentone, privo di riscontri, che potrebbe ispirare un palio carnascialesco: quello delle chiacchiere.
È pleonastico, per esempio, che il fidato consigliere Lurasco se ne esca, tutte le volte, con aringhe rosse a difesa della sua sindaca per depistare i cittadini e si compiaccia con lei in automatico anche dinanzi a una patacca gigante. E lo fa in un modo così artificiale da somigliare più a un’app di partito che a un uomo del popolo. La verità è che sul passaggio a livello di Via Tasso l’amministrazione sidernese è stata colta nuovamente in flagrante errore d’ignoranza politica. Se RFI o chicchessia ti comunica un intervento che causerà un disagio a turisti e cittadini, il sindaco di Siderno, se ci tiene, ragiona e vuole salvaguardare la città e la tanto attesa estate, alza il telefono e scomoda in prima persona, dove ce ne fosse bisogno, almeno il capo di gabinetto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Se poi nella pec inviata da RFI al comune di Siderno non sono contenuti motivi d’urgenza, né di sicurezza, come si legge a primo acchito, un sindaco, eletto direttamente dal popolo, deve urlare così forte da spaccare le finestre del Ministero e non nascondersi dietro l’ordinanza di un serio comandante dei vigili, che in assenza di dialogo, organizzazione e abitudine alla comunicazione fra settori ed esecutivo, fa il suo dovere.
Bim, bum, bam, quindi. Non facciamo i bambini dinanzi all’ennesimo danno d’immagine che va ad aggiungersi a tanti altri scempi che i turisti, in particolare, guardano e osservano scandalizzati, per poi innescare quel passaparola micidiale e invernale sul nostro forte ritardo di sviluppo culturale, ambientale, civile. Quotidianamente, per esempio, incassiamo come pugni allo stomaco, lamentele su quella pista ciclabile che “fu” progettata con gusto dall’architetto Loredana Musolino. Doveva essere un’infrastruttura per gli amanti dell’aria pulita, verde, quella autentica che sa di gelsomini e schiuma marina. È diventata una polveriera. Da tre estati, il Rione Sbarre è sistematicamente sommerso dalla polvere e dai gas di scarico per il passaggio barbaro e senza controllo di macchine, moto e furgoni sullo sterrato. Altro che immersi nel blu. Mai un dipendente comunale, un cestino dei rifiuti lungo quel chilometro che rappresenta l’emblema del degrado del water front locrideo.
In questi anni, l’amministrazione Fragomeni non è riuscita a porsi come elemento propulsore della crescita turistica, sociale e culturale della città, al contrario ha continuato a perdere opportunità e ad sperperare, con una serie di no sense, i soldi del PNRR.
Ormai è veramente difficile sperare in un’inversione di tendenza miracolosa. Siderno è stata rimpicciolita. L’unica speranza rimasta è che si chiuda presto questo capitolo amministrativo che sta spingendo la città verso un punto di non ritorno.
Siderno arranca, ha bisogno di rialzare la testa, altrimenti, con questa formazione politica, la retrocessione sarà epocale.