L’avvocato Pino Mammoliti, in questo articolo, si rivolge ai rappresentanti del centrosinistra, ed ai cittadini, analizzando la situazione della città di Locri.
Questo mio post è rivolto, evidentemente, a coloro che il potere ce l’hanno, ma anche a quelli che, apparentemente, non ce l’hanno, cioè i rappresentanti del centrosinistra ed i cittadini.Tra poco più di un anno si tornerà a votare per il rinnovo del consiglio comunale, dopo un decennio -diciamolo pure- “rivoluzionario ” il cui merito va ascritto per i primi sette anni al duo Calabrese & Sainato.
Oggi però, vi è una situazione di modifica di questa diarchia al punto tale da creare una nuova geografia istituzionale.Tale novità rientra a pieno titolo nella area delle patologie politiche, che alimentano una sorta di incertezza e precarietà, soprattutto economica, nei cittadini. Chiaramente la mia è una approssimazione di valutazione, ma al contempo, vuole essere uno spunto di riflessione più larga rivolta a quasi tutti gli addetti ai lavori, cittadini in primis, per sollecitare la pratica della cittadinanza consapevole. La Locri, esteticamente parlando, che ci viene consegnata è migliore di quella ereditata dall’attuale governo cittadino.
Tre dovranno, a mio avviso, essere i temi da affrontare in questo anno “bianco”, tenendo conto del come fare e del cosa non fare.
- La continuità delle assunzioni di responsabilità anche a costo di vantaggio zero dal punto di vista elettorale.
- Il coraggio, per affrontare e risolvere i conflitti esistenziali gravanti sulle aree sociali più fragili.
- Non escludere la possibilità di una lista unica, contenente le migliori energie politiche territoriali.
È solo una proposta, senza pretese di adesione, tenuto conto di ciò che è, senza sapere cosa sarà, la città oggi.
Pino Mammoliti