Immagino che il dottor Davigo viva malissimo la condanna inflitta dal tribunale di Brescia. Per me, Davigo resta Davigo con i suoi pregi, i suoi errori e i suoi difetti. Ovviamente, il mio augurio è che venga completamente assolto da ogni accusa. E che rifletta tanto.
Immagino che il dottor Davigo viva malissimo la condanna inflitta dal tribunale di Brescia. Per chi ha letto “Il serpente a sonagli” di Pirandello sa che si tratta della classica uccisione del “Pupo” che ognuno di noi si porta dietro e di cui diventa gelosissimo custode.
Il “Pupo” di Davigo ha ricevuto una coltellata al cuore ed è difficile che si riprenda comunque andranno i successivi gradi di giudizio.
Quando per così tanto tempo s’è sostenuto che le sentenze vanno rigorosamente rispettate, che i magistrati raramente sbagliano e che al loro interno opera una ristretta casta di santi e di giusti , non è facile mettere tutto in discussione nel giro di pochi giorni . E chi lo fa sfiora il ridicolo.
Ho sentito più volte Davigo sostenere che, anche in assenza di condanna, è buona abitudine star lontano da un indagato e Dio ci guardi dei condannati, sia pure in primo grado.
Adesso Lui è un condannato e sa che non è certamente peggiore di come era la settimana scorsa. Sa che ha tutto il diritto al nostro rispetto e non perché siamo particolarmente buoni ma perché così vuole la Costituzione e, ancor prima, perché lo abbiamo appresso alla scuola di Catechismo, dove un vecchio parroco ci raccontava la storia di Caino e ci parlava del valore del perdono.
Davigo ha tutto il diritto di andare in televisione, candidarsi al parlamento europeo qualora lo volesse, di scrivere e dire le cose che crede. Una sentenza è solo una sentenza e non trasforma il condannato in un lebbroso.
Non è una concessione ma è la Legge, prima ancora che quella scritta, quella dettata dal nostra consapevolezza di essere umani e quindi fallaci.
Per me Davigo resta Davigo con i suoi pregi, i suoi errori e i suoi difetti. Resta il PM che, andando molto oltre il suo ruolo e con metodi più che discutibili, avrebbe voluto “rivoltare l’Italia come un calzino”, ma ha sbagliato strada e ha contribuito a renderla peggiore.
Ovviamente, il mio augurio è che Davigo venga completamente assolto da ogni accusa. E che rifletta tanto.
Scriveva Parini nel lontano secolo dei Lumi “umano sei non giusto”. Aldilà della sentenza anche Davigo è umano mentre ciò che non è umano è il suo “Pupo” perché è stato creato da Lui e, soprattutto, da un blocco politico – culturale che in questi lunghi anni lo ha circondato . Lo lasci morire il suo pupo, dottor Davigo, scoprirà che Lei è di gran lunga migliore.