Gioacchino Criaco incoraggia il bisogno di cambiamento di alcune comunità resistenti, in modo da creare un futuro sostenibile e vivibile per gli esseri umani.
Il noto scrittore Gioacchino Criaco appartiene alla razza in via d’estinzione degli intellettuali in trincea, pronti a levare la loro voce contro le storture della società e gli interessi dei potenti, cioè quei conducenti impazziti del treno in corsa coi freni rotti sul quale siamo saliti tutti quanti. Naturalmente costoro in questa fase storica digeriscono peggio di una volta gli oppositori, abituati come sono a giovarsi di una pletora di professionisti della cultura, veicolatori indefessi di luoghi comuni falsi e consolatori che ci fanno accettare il mortifero stato di cose presente. Non stupisce, in questo scenario, che, mentre il territorio calabrese perde di giorno in giorno le sue qualità primarie (salubrità dell’aria e delle acque, vegetazione, fertilità della terra e suoli non impermeabilizzati) a tutto vantaggio di speculatori spesso finanziati dal pubblico erario per scempiarlo irrimediabilmente, chi si interroga sul modo di ostacolare questo processo non richiami per nulla l’attenzione dei mezzi di informazione. Dall’otto al 13 luglio è obiettivamente successo in Calabria meridionale qualcosa di straordinario e importante: alcuni gruppi umani tra loro collegati e impegnati nelle lotte territoriali hanno organizzato spazi di discussione pubblica con Gioacchino Criaco, che a tutti gli effetti è un loro utile e disponibile interlocutore, uno dei pochissimi intellettuali di riferimento per i calabresi resistenti, capaci di mettere in discussione l’economia della crescita e la società ossessionata da quei traguardi produttivi di fatto incompatibili con la sopravvivenza della specie umana sulla Terra. A Petrizzi (CZ), dove si è insediata nell’ultima tornata elettorale un’amministrazione guidata da un sindaco che fa parte di una cooperativa agricola impegnata nella battaglia in difesa dei boschi delle Serre minacciati dal cosiddetto “ eolico stragista”, a San Giorgio Morgeto nell’ambito di un festival frequentato da produttori di cibo sano rispettosi degli ecosistemi e capaci di comprendere l’importanza della biodiversità, a Gallico presso il Centro sociale Cartella che offre da anni ai medesimi produttori spazi, aiuti e appoggi, davanti a una motivata platea mobilitata dalla locale sezione dell’Anpi e dalla fattoria sociale “Terre di Vasia” a Serrata, paese incuneato in un’area fertile e amena sulla quale pende la spada di Damocle rappresentata da un progetto di parco fotovoltaico dall’oscena ampiezza ( 200 ettari!), e infine a Reggio Calabria, in un contesto in cui Maria Lucia Parisi della sezione Condò dell’ Anpi è riuscita a convogliare gli sforzi e gli entusiasmi di altre associazioni e di numerosi singoli, Gioacchino Criaco ha interagito con i presenti ( coadiuvato da vari moderatori degli incontri come Dario Macrì, Sergio Pelaia, Lucia Cara e Michele Trungadi) invitandoli a cambiare immaginario e punto di vista e a lottare per scongiurare il rischio, al momento molto concreto, di consegnare un Pianeta inabitabile alle prossime generazioni. Il prossimo appuntamento per questi amanti della vita disposti a sfidare l’economia della morte è proprio nella fattoria sociale “Terre di Vasia “per il 22 e il 23 luglio, un altro spazio “orizzontale “per i ragionamenti e l’organizzazione delle successive azioni collettive.