Luigi Misuraca ricorda lo scomparso “Burraccia” con qualche aneddoto sulla sua vita.
Luigi Misuraca
Episodi della sua vita e particolarità se ne narrano tanti ed io ne ricordo ora uno al quale ho assistito all’incrocio tra Corso della Repubblica e la strada che porta verso l’YMCA.
Una vettura arrivava a velocità sostenuta, da Locri verso Gioiosa Jonica, altezza del Bar Fedele, “inchiodando” alla fine, per il semaforo diventato rosso.
Egli ebbe a rivolgersi verso il conducente con un: “Frena stupitu, no’ vidi ch’è russu!”.
La mattina, io in vacanza – di ritorno – in Siderno, lo sentivo parlare ad alta voce, a primissima mattinata, sul Corso, dopo aver trascorso la notte in via Mario Pagano, in giacigli di fortuna, o vicino a quella che era già stata la Pasticceria Macri’.
Chiedeva la sigaretta, spesso cinque euro; ma, se gliene porgervi di più, li rifiutava: “Vogghiu sulu cinqu!”.
Follia ragionata e dignità.
Un ricordo con simpatia per una persona, ripeto, vera e meritevole di rispetto in questa Società di “falsi”.