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venerdì, Settembre 20, 2024
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Benestare: si infiamma la campagna elettorale

Giovanni Rocca, capogruppo minoranza comune di Benestare, esprime il suo appoggio alla formazione politica “Per Benestare” con candidato a sindaco Daniele Nastasi.

In quest’ultimo round di campagna elettorale, visti gli ultimi avvenimenti, pur non essendo direttamente coinvolto nella competizione, si impone per me l’obbligo di intervenire apertamente. Innanzitutto, per ragioni di coerenza e trasparenza politica e morale, esprimo il mio sostegno e il più sincero appoggio alla formazione politica “Per Benestare” con candidato a sindaco Daniele Nastasi, i cui candidati e sostenitori stanno subendo da diversi giorni attacchi personali gratuiti e immotivati.

Non si possono accettare i toni altamente accesi e offensivi della lista “Benestare Unita” e, in particolar modo, del capogruppo nonché Sindaco uscente e dell’attuale Vicepresidente del Consiglio comunale, toni che non fanno che degradare il dibattito politico a livelli bassi, non degni dei ruoli istituzionali ancora ricoperti.

Inoltre, nel prendere atto delle persistenti illazioni espresse dal sig. Sindaco e dai suoi consiglieri in sede di Consiglio Comunale e nei vari comizi elettorali sui consiglieri di minoranza, accusati di non “avere la coscienza a posto” per aver rassegnato le dimissioni, “tradendo” il mandato conferito loro dagli elettori, vorrei che il signor Sindaco Mantegna “Avvocato” rispondesse con un semplice SI o NO alle seguenti domande:

  • Ha mai pubblicato la Relazione di Inizio Mandato?
  • La normativa italiana contempla forse l’istituto della “convalida” di un bilancio di previsione già sonoramente bocciato, come è stato da lei utilizzato nel consiglio comunale dell’8 luglio 2019?
  • È vero che nella seduta del 29 luglio 2019, relativamente all’approvazione dell’assestamento e riequilibrio del bilancio, ha snobbato le richieste di maggiori risorse da parte dei suoi capiarea per circa 300 mila euro? Non è vero che già a marzo di quest’anno, il consiglio comunale ha iniziato ad approvare debiti fuori bilancio per l’anno 2019, confermando così l’allora tesi della minoranza, secondo cui si stava commettendo il reato di falso in bilancio?
  • È vero che nella seduta del consiglio comunale del 31 luglio 2020, con all’ordine del giorno la dichiarazione di dissesto finanziario, mancava la relazione da parte dell’Organo di Revisione e la delibera di proposta della Giunta comunale?
  • È vero che nella seduta del 19 ottobre 2021, in merito all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, mancava la preliminare e obbligatoria approvazione del DUP (Documento Unico di Programmazione)?
  • È vero che in questi 5 anni si sono sperperati oltre 2 milioni di metri cubi di acqua potabile per un valore di circa di 1 milione di euro, soldi che i suoi cittadini hanno pagato e dovranno ancora pagare?
  • È vero che nell’approvazione del nuovo piano finanziario della Tassa rifiuti del 2019 (consiglio comunale del 29 luglio 2019) ha inserito, oltre alle spese dell’impresa esterna affidataria del servizio di raccolta rifiuti, anche i costi dei dipendenti esterni? Spese che per sua stessa ammissione non riusciva ad allocare in altri capitoli di spesa e che quindi con molta nonchalance ha caricato sulle spalle dei suoi concittadini?

È per non rendermi complice di tutte queste e di tante altre irregolarità commesse dalla sua maggioranza che sono stato costretto a dimettermi, decisione condivisa e attuata da tutti gli altri consiglieri di minoranza. Quindi, per quel che mi riguarda, ho certamente la coscienza a posto verso i miei elettori e concittadini e dormo sonni tranquillissimi. Non credo si possa dire altrettanto di lei e dei suoi consiglieri di maggioranza, che hanno sempre alzato la mano senza avere contezza di ciò che approvavano, avallando le evidenti e gravi irregolarità e venendo meno alle responsabilità richieste dal loro mandato.

Tutte le scorrettezze, gli abusi e i soprusi commessi dalla maggioranza consiliare e immediatamente segnalati e denunciati – così tanti da poterne scrivere un libro -, non solo denotano “mancanza di democrazia”, come è stato giustamente sottolineato in questa campagna elettorale, ma, nel mio dizionario, sono addirittura sinonimi di arroganza simile mafiosa.

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