Dichiarazione di Giuseppe Soriero, Sottosegretario di Stato e Presidente del Comitato
interministeriale di Palazzo Chigi per Gioia Tauro
Ho partecipato nei giorni scorsi alla cerimonia per il battesimo della MSC Celestino Maresca e ho espresso la mia soddisfazione perché si tratta della più grande nave mai attraccata al porto di Gioia Tauro.
E’ un altro segnale di quel primato che dimostra che è “Andata in porto Gioia Tauro, la sfida vincente”, come racconto nel mio recente libro scritto nel 25° anniversario dell’inaugurazione dell’Autorità portuale e della Capitaneria di porto, strutture pubbliche che sono oggi l’orgoglio dello Stato italiano negli scenari Euromediterranei. E’ un segnale che ho colto anch’io con particolare emozione, memore delle tante iniziative istituzionali e delle tante lotte dei lavoratori per lo sviluppo del porto.
Questa scelta della MSC del gruppo di Aponte, che ho salutato con rispetto e stima, ribadisce per l’ennesima volta la centralità e la strategicità dello scalo calabrese. Su Gioia Tauro hanno scommesso le due maggiori compagnie armatoriali private non solo italiane ma tra le prime al mondo, MSC e gruppo Grimaldi le cui attività nell’ultimo anno hanno avuto un aumento molto elevato.
Restano pertanto intatte le caratteristiche del primato del porto calabrese, potente leva di sviluppo regionale e nazionale, con oltre 2000 lavoratori, il quale oggi è lo scalo marittimo italiano che maggiormente in questi anni ha assunto un rilievo internazionale, come efficacemente descrivono i dati della SVIMEZ.
Ora più che mai è indispensabile una forte ed efficiente collaborazione tra pubblico e privato, così come viene perseguita nella politica europea delle infrastrutture, per trasformare questo momento simbolico in un piano concordato di investimenti, affinché Gioia Tauro sia sempre più un motore dello sviluppo calabrese e nazionale.
Proprio questa centralità e strategicità metterà il governo italiano in condizioni di difendere. a viso aperto e forte dei risultati ottenuti, il futuro produttivo dello scalo di fronte ai rischi connessi alla nuova direttiva ambientale dell’UE, così da applicare a Gioia Tauro le stesse condizioni di cui nel Mediterraneo godono i porti di Tangeri e Port Said.