Lo scorso 24 settembre, a Fiumara, è stato inaugurato il Museo di Mino Reitano. Presenti, estremamente commosse, le figlie Giuseppina Elena e Grazia Benedetta e la moglie del cantautore calabrese, Patrizia Vernola.
All’interno del Museo, realizzato dall’associazione “Amici di Mino Reitano Onlus” tanti ricordi, ma anche tanta vita e tanta passione di Mino. Nel suggestivo percorso allestito si fa un salto indietro nel tempo tra spartiti e strumenti musicali, gigantografie e dischi originali passando per riconoscimenti e abiti di scena.
Al termine di questa emozionante giornata, le figlie hanno affermato: “Da questa splendida serata ci portiamo via l’amore delle persone che sono state con noi. La gente di Fiumara e non solo, la nostra gente ci ha fatto emozionare. Ci portiamo via questo grande riconoscimento per papà, un museo meraviglioso
Mino Reitano
Mino Reitano nasce il 7 dicembre 1944, in un paesino della Calabria, S.Pietro di Fiumara, in provincia di Reggio Calabria.
Perde la mamma a soli 2 anni, crescendo con il padre, un ferroviere con la passione per la musica: suonava il clarinetto ed era il direttore della banda del paese. Trasmette al figlio la sua stessa passione, infatti, Mino, studia musica per otto anni in Conservatorio, imparando a suonare il pianoforte, il violino e la tromba. La sua carriera musicale inizia nei primi anni Sessanta, dividendosi tra l’Italia e la Germania. Tutto comincia con un incontro speciale, quello con i Beatles: con loro Mino, stringe amicizia ad Amburgo, ed insieme si esibiscono nel locale Star Club del quartiere a luci rosse. Lui con il gruppo Benjamin and His Brothers, cioè Mino con i fratelli Antonio, Gegè, Franco e Domenico, mentre i ragazzi di Liverpool non ancora famosi, si facevano chiamare Silver. Nel 1967 debutta al Festival di Sanremo con “Non prego per me”, un brano scritto da Mogol e Lucio Battisti, ma il successo arriva nel 1968 con: “Avevo un cuore (che ti amava tanto) e Una chitarra, cento illusioni”.
Nel corso della sua vita non ha mai dimenticato la sua terra, dimostrandole con le parole e con i fatti amore e completa dedizione e la Calabria non ha mai dimenticato il suo celebre compaesano. Muore, il 27 gennaio 2009, all’età di 64 anni.