Una spietata “Esecuzione sommaria” a Brancaleone, nella Provincia di Reggio Calabria, ancora più divorata dalla piovra mafiosa, agguati seguiti alle imboscate. La ‘ndrangheta, la sera di venerdì 7 febbraio 1986, con inaudita ferocia, colpiva a morte il Maresciallo Capo delle “Guardie di Custodia”, Filippo Salsone di 44 anni, partito dal suo paese natio venticinque anni prima per servire lo Stato, vestendo l’uniforme. Quella sera, Filippo Salsone, insieme alla moglie, Concettina Minniti e ai due figli, alla guida della Fiat 126 azzurra, raggiungeva la casa dei suoceri a Bruzzano Zeffirio, che dista cinque chilometri da Brancaleone. Potete leggere l’articolo sul formato online della Riviera https://rivieraweb.it/riviera-n-10-del-7-marzo-2021
Filippo Salsone, un uomo ucciso perché applicava la legge
Autore:
Cosimo Sframeli
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