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domenica, Settembre 8, 2024
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Siderno: Federica Pitone vince il premio Strega giovani

Grande entusiasmo per il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, l’allieva Federica Pitone, della classe III A, vince il Premio Strega Giovani per la miglior recensione. L’evento svoltosi il 4 Giugno, nella bellissima cornice del Teatro Bella Monaca, a Roma, ha visto “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, edito dall’Einaudi, vincere il Premio Strega Giovani 2024. Un racconto su un fatto di cronaca nera, accaduto nel 1997, nella sua terra, il delitto del Morrone, in cui finirono trucidate due ragazze in escursione sulla Maiella, e scardina gli stereotipi sulla sicurezza dei piccoli luoghi di provincia, affrontando, per la prima volta, la violenza di genere. Nel corso dell’evento, Camilla Pedroglio, Responsabile Servizio External Relations di BPER Banca, ha annunciato la vincita di Federica Pitone, che ha ricevuto una borsa di studio, offerta dalla Banca. La recensione di Federica, guidata nel percorso dalla prof.ssa Rossella Fontana, ha riguardato il libro della seconda classificata, Antonella Lattanzi, autrice di “Cose che non si raccontano”, edito da Einaudi. Dopo due aborti volontari, a diciotto e vent’anni, Antonella, alla soglia dei quaranta sente che è arrivato il momento giusto per avere un figlio insieme ad Andrea, il suo compagno. Se prima non voleva, perché era intenta a realizzare il suo sogno più grande, diventare scrittrice, adesso sente che è arrivato il momento di diventare madre. E’ un libro che parla di felicità, di pazzia, di colpevolezza e sensi di colpa. Una dura confessione, in cui Antonella narra il suo percorso verso la maternità, segnato dalla difficoltà di rimanere incinta in modo naturale, e dalla necessità di ricorrere alla Pma (Procreazione medicalmente assistita) per ben tre volte. L’autrice non si ferma di fronte a niente, raccontando, forse, più di ogni altra cosa, il potere della scrittura. Federica ha saputo trascinare la giuria con la sua profondità emotiva e contagiosa, che viene fuori dalle parole stesse della recensione: “Ad ogni capitolo il suo dolore si fa sempre più vicino, talvolta soffice, talvolta brutale. Ho immaginato di viverlo sulla mia stessa pelle, di avere anche io lo stesso destino, di non saperci convivere; è questo il potere del libro: ti contagia con la sua sofferenza, portandola dentro di te, lasciandoti il compito di accoglierla. La narratrice ti consente di visitare i suoi sensi di colpa, di rivederli in essi, di comprendere il suo sentirsi parte di ciò che le ha portato via il sogno naturale di essere madre, la convinzione di meritare tutto ciò che le sta accadendo. Ciò che hai di fronte non è più un semplice libro, è una donna e ciò che le è stato tolto. Una donna che ha perso i suoi figli, che soffre per non averli protetti, per aver dato precedenza alla carriera; si sforza di non pensare a quali sarebbero stati i loro nomi, alla loro età attuale, alle accortezze che la gravidanza richiedeva, alla sua bravura di non essere una brava mamma, ai doveri più difficili, quelli a cui non pensa, perché significherebbe accettare la realtà…Ha attorno solo silenzio, prova, rabbia, vorrebbe parlarne, mentre a farle compagnia, in quel dolore, è soltanto il sangue, che esce dal suo corpo, imperterrito, e il tentativo di misurarne la quantità. E così, quando per paura di non essere capita, preferisce chiudersi in se stessa, quello che ne rimane è la solitudine”. Parole forti e toccanti, che riescono a catapultare il lettore tra le righe del libro, per fare un pezzo di strada con la protagonista, insieme al suo dolore. Un grande traguardo per il Liceo Scientifico Zaleuco, che vede volare ai vertici i suoi allievi, grazie ad un magistrale percorso di formazione e opportunità, che favoriscono, insieme, una crescita consapevole e attenta ai diversi talenti.

“Il mestiere dello scrittore prevede che uno sappia cosa sta facendo, e per saperlo gli occorre capacità critica; per avere capacità deve avere un’alta familiarità con la Storia della Letteratura” (Dacia Maraini)

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