Si conclude con una stretta di mano tra Marco Cappato e Giuseppe Falcomatà la piccola controversa nata a causa di un equivoco, e cioè la mancata concessione a Reggio Calabria di una piazza per la raccolta firme pro-referendum
L’Associazione Coscioni e il suo attuale tesoriere Marco Cappato hanno bandito la battaglia “Liberi fino alla fine” per indire un referendum in favore dell’eutanasia legale. Il quorum è di 500 mila firme e, si prevede, sarà raggiunto a settembre; per ora le sigle raccolte sono esattamente la metà a livello nazionale, di 6000 firme è il contributo calabrese.
Cappato si dice soddisfatto della campagna referendaria e di come stia sensibilizzando le persone al concetto di libertà personale: “Non è un tema di scontro, che divide destra e sinistra, laici e cattolici, ma è un tema che unisce perché è un tema di libertà”, specifica.
Anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha dato la sua opinione relativamente a una questione che lamenta ritardi nella discussione parlamentare, insistendo sull’azione pionieristica promossa dal comune di Reggio Calabria: l’amministrazione, che durante gli anni scorsi ha istituito un registro per le Unioni Civili e si è pronunciata a favore del regolamento sul testamento biologico, non intende tirarsi indietro nella battaglia sull’eutanasia legale. Lo stesso Falcomatà, a suggello del suo discorso, ha firmato per il referendum.
L’eutanasia legale è un tema che fa discutere e divide l’opinione pubblica; nondimeno, a detta dello stesso Cappato, la campagna referendaria “sta riscuotendo un successo di partecipazione democratica senza precedenti”. Fa ben sperare il fatto che 250 mila firme siano state raccolte solo ai tavoli e forse non ci saranno eccessive difficoltà per il raggiungimento del quorum richiesto entro la fine di settembre per convocare un referendum.