A Marina di Gioiosa Jonica si sono conclusi i Campi Estate Liberi, campi i impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie ed organizzati dall’Associazione Don Milani Odv in collaborazione con Libera, Associazione Nomi e Numeri contro le Mafie.
Si sono appena conclusi i Campi E!STATE LIBERI!, campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie, svolti a Marina di Gioiosa Ionica, Gioiosa Ionica e Riace ed organizzati dall’Associazione Don Milani OdV in collaborazione con Libera, Associazione, Nomi, Numeri contro le mafie; il Coord. Libera Locride; la Caritas Locri Gerace e lo SPI CGIL.
Anche quest’anno sono stati più di 50 i giovani e gli adulti che hanno scelto di dedicare una parte della propria estate all’impegno civile e all’antimafia sociale nella Locride.
I Campi si sono svolti dal 1 al 6 luglio e dal 7 al 12 agosto a Marina di Gioiosa Ionica e Gioiosa Ionica; dal 19 al 24 luglio 2024 a Riace ed hanno visto l’alternanza di momenti di formazione, con attività concrete di lavoro sui beni confiscati gestiti dall’Associazione Don Milani OdV.
La formazione, svolta in aula con l’ausilio di slides e seguita da una riflessione in gruppo in cui esprimere le proprie idee e preconcetti, ha toccato vari argomenti, tra cui: Libera. L’associazione, le attività, le finalità; Immigrazione/tratta degli esseri umani; Contesto territoriale; Ambiente ed Ecomafie; Beni confiscati; Memoria; Mafie e organizzazioni criminali nazionali ed internazionali.
Le attività di lavoro sui beni confiscati hanno riguardato pulizia, abbellimento, sistemazione, e riverniciatura. A Riace i campisti si sono dedicati alla pulizia della spiaggia di Riace Marina, dove le tartarughe caretta caretta depongono le uova; al ripristino e pulizia degli orti del Villaggio Globale e al restauro dei Murales del Villaggio Globale. Vi sono stati poi diversi momenti di incontro, in cui i partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere varie realtà istituzionali, sociali e sportive del territorio. Inoltre, vi sono state importanti e profonde testimonianze di familiari di vittime di mafie e di coloro che vivono ogni giorno il proprio territorio dedicandosi all’impegno sociale e civile.
Tra i momenti salienti dei campi ricordiamo ad esempio:
– l’incontro con Domenico Fazzari, Presidente della Cooperativa Valle del Marro – Libera Terra, piana di Gioia Tauro, che ha raccontato la propria esperienza di gestione di terreni confiscati alle mafie;
– l’incontro con Andrea Carnì, autore, studioso, scrittore e profondo conoscitore del fenomeno delle ecomafie e delle “Navi dei Veleni”;
– l’incontro con Carmen Bagalà Direttrice Caritas – Diocesi di Locri-Gerace, da sempre impegnata nel sostegno a senza fissa dimora, indigenti, immigrati, donne vittima di violenza e minori in difficoltà;
– l’incontro con il Sindaco di Riace Mimmo Lucano;
– le testimonianze dei familiari delle vittime innocenti di mafia: Donatella Catalano (madre di Gianluca Congiusta); Deborah Cartisano (figlia di Lollò Cartisano); Angela Grasso (moglie di Vincenzo Grasso); Liliana Esposito (madre di Massimiliano Carbone);
– la marcia “I sentieri della memoria”, fino alla località Pietra Cappa – San Luca, in ricordo di Lollò Cartisano (fotografo sequestrato nel 1993 e poi ucciso dalla violenza della ‘ndrangheta) e di tutte le vittime innocenti di mafia. Alla marcia erano presenti ed hanno concelebrato insieme la messa Don Luigi Ciotti e il Vescovo di Locri-Gerace, Mons. Francesco Oliva;
– la conoscenza dell’ASD SELES Scuola Etica e Libera di Educazione allo Sport di Gioiosa Ionica (RC); la prima scuola calcio per bambini che prevede, prima dell’entrata in campo, momenti in aula dedicati alle regole e alla legalità;
– la visita al Porto di Roccella, teatro di numerosi e spesso tragici sbarchi di immigrati clandestini. Partecipanti d’eccezione: 6 membri del Sindacato Pensionati Italiano SPI CGIL, accompagnati dai Segretari, Mimma Pacifici e Salvatore Lacopo, che hanno collaborato alla gestione, all’organizzazione e alle attività dei campi, portando il proprio prezioso contributo in termini pratici e di conoscenza.
L’esperienza ha coinvolto profondamente tutti i partecipanti che, tra sorrisi, lacrime ed emozioni, hanno lasciato il proprio seme di impegno e legalità nella Locride e che, per usare le parole scritte nel proprio diario da una delle campiste, porteranno con sé “i ricordi, la forza, la tenacia e l’amore per questa terra martoriata, accogliente e bella!”