Nel territorio di Gerace vi era anticamente un convento dove coabitavano due fratelli monaci bizantini assieme alla sorella, San Filippo e San Jeiunio. Il secondo spariva tutto il giorno per fare ritorno a sera inoltrata. Aveva trovato in una grotta naturale un posto per meditare e vi trascorreva intere giornate ad ammirare la natura e lo splendido paesaggio riuscendo ad elevarsi in preghiera.
Partiamo dalla grotta e percorriamo una sterrata che porta alla cima del monte ( mt. 647) su cui è infisso un punto trigonometrico del Genio Civile. La modesta altezza non preclude la possibilità di una vista eccezionale sia sulla costa, si domina da punta Stilo a Capo Bruzzano, che sull’Aspromonte.
Il sentiero percorribile anche in mountain bike è nel primo tratto pianeggiante e con visuale sulla vallata di Antonimina poi si dirige all’interno di un bosco di lecci per sbucare sul vallone del Lupo e le alture di Kau, stazione neolitica luogo di interessanti ritrovamenti archeologici. Proseguendo si attraversa una zona in cui insistono querce da sughero con elegante portamento. Adesso il sentiero è tutto panoramico e prosegue zigzagando tra la roccia sedimentaria che evidenzia un disordine geologico che si può paragonare ala schiuma di bollitura del grande pentolone del centro della terra. Un viaggio affascinante tra cielo e terra, spirito e corpo. Luogo di meditazione ma anche di prova fisica.