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Economia: cresce lo shopping online in Calabria

Tempo di bilanci di fine anno e di dati da interpretare nei vari settori, con notizie molto interessanti per quanto riguarda il mondo dell’e-commerce soprattutto in Calabria e nel sud Italia: le regioni meridionali, infatti, fanno registrare i maggiori tassi di crescita per quanto riguarda il fatturato del commercio elettronico, segnando dunque un importante cambio di passo rispetto al passato. Ecco tutti i dettagli.

Migliorano i servizi e cresce l’e-commerce

L’andamento dell’e-commerce a livello nazionale è stato oggetto, nel corso dell’anno, delle analisi svolte da NielsenIQ, che ne “Lo scenario dell’e-commerce nel largo consumo” ha analizzato mese per mese le tendenze dello shopping online su diversi fronti. L’andamento in valore del canale online è positivo del +10,3% nel progressivo, diversamente raggiunge il 16,2%, se si considera la crescita del solo mese di novembre (vs 2021)” e “L’eCommerce inoltre cresce in valore in tutte le Aree NielsenIQ ed addirittura in tutte le 20 regioni d’Italia. Le Aree del centro-sud sono quelle che crescono a ritmi più veloci, con un’Area 4 (Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) che cresce 2.5 volte più velocemente rispetto all’Area 1 (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) a novembre“. Numeri che pongono in evidenza il netto cambio di direzione delle regioni meridionali, in ritardo da questo punto di vista rispetto al nord del Paese ma finalmente in grado di avviarsi lungo un percorso di rinnovamento sia tecnologico che culturale.

A favorire questo trend positivo, infatti, non sono soltanto la maggiore diffusione delle nuove tecnologie digitali e il lento abbattimento del digital divide che per anni ha penalizzato molte zone interne proprio al sud, ma anche la crescita della fiducia da parte degli utenti nei confronti dei servizi online in generale. L’aumento delle vendite via web, infatti, si colloca all’interno di un più ampio cambiamento che ha visto crescere l’uso di internet anche per altre tipologie di servizi, come quelli di gioco con tanto di approfondimento sulle regole alla base dei diversi passatempi o quelli di streaming audiovisivo, ormai presenti con almeno un abbonamento nella maggior parte delle famiglie italiane, a dimostrazione del fatto che scegliere e pagare online è oggi un’attività molto più comune che in passato.

E-commerce, fatturato 2022 verso i 2 miliardi di euro

L’analisi di NielsenIQ prende in esame anche i fatturati mensili generati dal settore e-commerce, confrontandoli con gli stessi periodi dell’anno precedente: anche in questo caso ci troviamo di fronte a numeri molto interessanti sotto diversi punti di vista. La prima notizia che balza agli occhi è, infatti, la forte crescita del canale online anche per ciò che riguarda quest’aspetto, con un fatturato progressivo arrivato a novembre a 1,8 miliardi di euro (181 milioni solo nell’ultimo mese preso in esame) per una variazione positiva del 10,3% rispetto al 2021 e la netta sensazione, considerate anche le spese effettuate nel periodo natalizio, che al 31 dicembre risulterà superata anche la soglia dei 2 miliardi.

Il peso del commercio elettronico si fa sentire dunque non solo da un punto di vista culturale, ma anche in termini prettamente economici, dimostrando che il canale digitale non è più secondario e complementare a quello tradizionale ma svolge un ruolo sempre più di prim’ordine per ciò che riguarda la capacità di generare valore e soddisfare i bisogni dei consumatori.

 

Shopping online, quali sono i settori più vivaci

Chiaramente, pur a fronte di una crescita generalizzata, non tutti i comparti si comportano allo stesso modo: alcuni, infatti, possono contare su un mercato online più maturo e presentano dati economici più solidi, mentre per altri l’evoluzione è più recente e ciò si traduce in aumenti più consistenti negli ultimi mesi. Particolarmente evoluti risultano essere i comparti relativi agli accessori per animali domestici e alla cura della persona, che fanno segnare valori compresi tra il +20% e il +30% in termini di fatturato progressivo, ma in forma risultano essere anche arredamento e oggetti per la casa, elettrodomestici, telefonia e informatica.

Anche i beni alimentari continuano a registrare un buon numero di vendite, soprattutto per quanto riguarda prodotti più caratteristici e introvabili, ma non meno evidenti sono gli aumenti relativi ai prodotti di largo consumo, favoriti dalla diffusione di soluzioni per ricevere la spesa a domicilio o per acquistare online e ritirare nel punto vendita. In leggero calo bevande e prodotti freschi, come quelli ortofrutticoli e ittici, per i quali il contatto fisico e visivo resta ancora oggi fondamentale per capire cosa si sta acquistando in termini di qualità.

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