Iris Mittica
Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza è meravigliosa? Il fardello più pesante ci opprime, ci piega e ci schiaccia al suolo. Ma nella poesia d’amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell’uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l’immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale ed autentica.
Nasce in Cecoslovacchia nel 1929, il drammaturgo e quasi musicista Milan Rundera, che ha lasciato un tassello importantissimo nella cultura letteraria europea del Novecento. Nei suoi libri, in particolar modo ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” ha trattato di questioni filosofiche riferendosi a Nietzsche e a Parmenide, intrecciando i suoi personaggi tra storie e vite parallele, accompagnandoli con i quartetti di Beethoven, poiché la musica è sempre rimasta una sua passione. Si è interrogato su l’immortalità, trascinandoci in vicende e storie mai raccontate, dando al libro vita propria, ponendosi come semplice mezzo di espressione di qualcosa di più grande, facendo fare capolino alle nostre anime.
Martedì 11 Luglio, Kundera ha abbandonato la pesantezza del corpo, afflitto da una malattia di cui soffriva da anni, all’età di 94 anni. dopo una vita in esilio dalla Cecoslovacchia e passata in Francia. Della sua vita non si sa molto, perché si è sempre tenuto lontano dai riflettori, comunicando con il suo pubblico solo attraverso le sue opere, di cui ce ne lascia undici, insieme ad altre opere di saggistica e poetica. Chiunque abbia letto i suoi libri conosce i suoi contrastanti personaggi, umani e pieni di cose da raccontare. L’Europa da Kundera ha ereditato un patrimonio culturale vastissimo, di cui farne tesoro e da non dimenticare mai.