Figura rappresentativa della sinistra del nostro territorio e appassionato uomo di scuola.
Vito Pirruccio
Con la morte del Direttore Giuseppe Bruzzese, Uomo di Scuola e figura significativa della sinistra della Locride, ci lascia un “vecchio saggio” compagno di lunga e robusta militanza politica.
Cresciuto nel PCI del dopoguerra, periodo in cui l’impegno politico dentro il partito principale dei lavoratori italiani si sposava con la cultura e la militanza attiva, il compagno Peppino Bruzzese ha attraversato, con orgoglio, alto senso critico e legame profondo con la comunità politica che lo aveva conquistato fin dalla gioventù, tutti i cambiamenti imposti dalla storia e dalle svolte epocali che hanno attraversato la sinistra italiana. Ma il compagno Giuseppe Bruzzese, fondamentalmente e strutturalmente legato a quella sinistra riformista che con fatica cercava di farsi largo, anche, nella comunità di appartenenza, lo ricordo sempre fermo su un aspetto imprescindibile: si sta dentro il partito; si lotta dentro il partito; non si abbandona mai la comunità politica che ha dato vita, storia e dignità culturale a tutti noi.
Oggi, appena appresa la triste notizia, pensavo alle tante discussioni animate, ma sempre rispettose, svolte insieme a lui. I suoi affettuosi richiami a non abbandonare la “nave” a non disperdere il nostro patrimonio ideale, perché la sinistra, senza il suo soggetto principale di riferimento (Ieri il PCI e le sue varianti politiche successive, oggi il Partito Democratico), non ha futuro nella Locride, in Calabria e in Italia.
La sua lucidità mentale e quel piglio sottile e gentile di ironia sono stati una costante nelle lunghe riunioni di partito che lo vedevano sempre partecipe e acuto osservatore.
Insieme agli altri “saggi” che hanno accompagnato la nostra gioventù, il compagno Giuseppe Bruzzese è stato uno degli ultimi testimoni, sul nostro territorio, di quella passione che, consegnata alla Storia a Padova con la morte di Enrico Berlinguer, è stata mantenuta in vita e rimessa nel circuito politico con fatica da quei militanti, come Peppino Bruzzese, la cui vita civile e professionale era, quasi, un tutt’uno con l’ideale abbracciato in gioventù.
Giuseppe Bruzzese è stato, specie per una lunga fase, un valido rappresentante del PCI nelle istituzioni. Prima come Amministratore della Comunità di Grotteria, il suo paese di nascita, poi Consigliere Provinciale eletto più volte nel collegio di Grotteria-Gioiosa Jonica e, infine, candidato al Senato della Repubblica, non eletto, ma con un’affermazione personale di tutto rispetto.
Il Direttore Bruzzese è stato, nella vita professionale, prima come maestro e, poi, come Direttore Didattico, un autentico Uomo di Scuola che considerava la formazione culturale, nella migliore tradizione gramsciana e togliattiana, la strada maestra del riscatto personale e comunitario.
Con la morte del Direttore Bruzzese si ammaina, quindi, un’altra bandiera rossa.
Al compagno di tante battaglie va il nostro (mio e dei tanti compagni che lo hanno conosciuto e apprezzato) GRAZIE!
Grazie, per la passione che hai saputo trasmetterci!
Grazie, per essere stato sempre vicino al tuo popolo che tanto hai amato e che ti ha ricambiato con immensa stima e affetto.