Nella giornata di ieri, mercoledì 7 agosto è morto Ciccio Catanzariti, già sindaco di Plati, parlamentare comunista, segretario regionale della CGIL e, successivamente, dirigente del partito Socialista.
Autorevole collaboratore di “Quaderni Calabresi” e tra i fondatori del “Movimento politico meridionale” .
Il suo nome è legato indissolubilmente alla lotte popolari del dopoguerra. Iniziò nella sua Plati guidando le lotte per il lavoro, per diventare poi un punto di sicuro riferimento per i braccianti, le gelsominaie, i contadini dell’intera provincia di Reggio Calabria e dell’intera Regione.
Ed infatti nel 1969, ancora giovanissimo, fu eletto segretario regionale della Confederazione Generale del Lavoro della Calabria.
Nel 1970, durante la drammatica stagione dei moti di Reggio, sarà tra i difensori più strenui e coraggiosi del movimento democratico. Non fu quello un momento facile e non a caso sulla vicenda della “rivolta” Ciccio Catanzariti avrebbe avviato una sua personale riflessione che lo avrebbe portato, dopo qualche tempo, a mettere in discussione la strategia del PCI sulla “questione meridionale”.
Nel 1976 si consumo’ la rottura con il PCI, un partito a cui Catanzariti, aveva dedicato una parte importante della sua vita.
A distanza di tanti anni, si può dire con assoluta certezza, che in quella notte, ormai lontana, dell’ primavera del 76 non è stata scritta una bella pagina nella storia del PCI.
Catanzariti, dopo seri travagli, scelse di continuare la sua lotta nelle file del PSI divenendo un punto di riferimento su temi di grande importanza e attualità come il Meridionalismo e la difesa dello Stato di diritto.
Credo che gli uomini come Ciccio non vadano dimenticati e che sia giusto far conoscere ai nostri giovani i sacrifici che sono stati fatti, non sempre con successo, per costruire una Calabria migliore.