Come un fulmine a ciel sereno ci ha colti la notizia della morte di Vittorio Daniele. Per noi che lo abbiamo conosciuto, prima del professore universitario, dello studioso di economia e dello scrittore c’è l’uomo, l’amico, il compagno di studi e di avventura. C’è un ragazzo con cui abbiamo condiviso sogni e passioni, l’amore per questa Terra e per il suo sviluppo. Con Vittorio ci siamo conosciuti presto, perché già ai tempi della scuola frequentava Siderno, poi negli anni abbiamo condiviso alcune esperienze e persone, come il festival jazz di Roccella e l’amicizia con Sisinio Zito. Ricordo sempre al festival Vittorio con la sua ventiquattrore in piena estate, perché lui era così, una persona seria in tutto quello che faceva. Poi ci siamo ritrovati nello studio del meridionalismo e di Nicola Zitara, anche qui ricordo la disciplina e il metodo serissimo che utilizzava.
Che dolore questa notizia! Penso a Bruno, ad Alessandro, alle persone che hanno condiviso con noi il periodo dei festival jazz ogni anno. Penso a Vincenzo Staiano, altro caro amico che oggi non c’è più. Gli studi sul turismo con il caro Guido Laganà e Mario Diano, anche quelli legati ad una passione comune per l’idea di sviluppo della Calabria sognata e mai realizzata. Poi la carriera accademica e gli articoli che hai scritto per la Riviera e le trasmissioni fatte insieme. Si, proprio una brutta notizia oggi! Una notizia che ti blocca il sangue, perché tanto ancora avevi da dare e da fare. Tanto perdiamo con la tua dipartita, tanta memoria va via insieme a te, di progetti, sogni e illusioni di questa Terra.
Con Vittorio Daniele muore una memoria storica della Locride e della Calabria.
Ciao Vittorio, che la terra ti sia lieve, spero di incontrare un giorno i tuoi figli, per poter parlare di te e dei tuoi sogni.