Vito Pirruccio ci parla ancora di dimensionamento scolastico e di come apparirà la nuova realtà scolastica a seguito dei cambiamenti in corso.
Vito Pirruccio
Entro il 31 dicembre 2023 la Regione Calabria decreterà la chiusura definitiva dell’IIS “Umberto Zanotti Bianco” e l’ITT di Marina di Gioiosa Jonica, il Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica, l’ITAS di Caulonia e l’ITC di Monasterace andranno a confluire nei nuovi aggregati o poli scolastici. Nei mesi scorsi su tale argomento, come Associazione Museo della Scuola “I Care!”, abbiamo detto la nostra, anche se, almeno dal mondo della scuola, ci saremmo aspettati un minimo di dibattito e di riflessione. È prevalsa, invece, la logica della rassegnazione nella speranza, forse, che qualche intoppo burocratico ostacolasse il disegno di messa in atto della riorganizzazione della rete scolastica. La Regione dissimulando qualche disagio, trincerandosi dietro linee guida soppesate sulla carta, ma convinta che Comuni, Provincia e Città Metropolitana, alla fine, avrebbero svolto il minimo sindacale loro richiesto, cioè l’eliminazione delle reggenze, ha rinviato dal 30 novembre a fine anno il termine di scadenza e con un po’ di melina si appresta ad assumere la decisione finale.
Laddove la mannaia dei tagli sarà più pesante, è il caso dell’ormai ex-IIS “Umberto Zanotti Bianco”, si pone da subito il problema di conservare, almeno, l’identità “storica” di provenienza all’interno dei nuovi aggregati scolastici. Non è il caso dell’ITT “Umberto Zanotti Bianco” che si porterà dietro l’intitolazione voluta, a suo tempo, dal preside prof. Carmelo Filocamo, ma per gli altri istituti (Il Liceo Scientifico e Sportivo di Gioiosa Jonica, l’ITAS di Caulonia e l’ITC di Monasterace) che negli anni hanno trascurato l’assegnazione di un nome, per non risultare anonimi e identificabili solo con la specializzazione e il comune di ubicazione, sarebbe l’occasione per assegnare la denominazione identitaria.
Non abbiamo la pretesa di sostituirci alle comunità interessate e chiediamo preventivamente venia se la nostra “incursione” dovesse suonare invadente o, peggio ancora, inopportuna, ma giacché in occasione di un recente incontro a Caulonia una proposta è venuta fuori per quanto riguarda la denominazione dell’Istituto Tecnico Agrario, ci corre l’obbligo di riproporla e di sostenerla.
Il prof. Ernesto Galli della Loggia, intellettuale molto attento al mondo della scuola con posizioni legittimamente critiche verso il modello di scuola in auge, scrive a proposito della denominazione degli istituti: “I plessi scolastici devono essere intitolati al nome di una personalità illustre e devono essere designati in tutte le circostanze e in tutti i documenti con tale nome, non già (come avviene oggi più di una volta) con un semplice numero o l’indicazione di una via. In fin dei conti anche ai più giovani forse non dispiace avere un passato…”.
Proprio per agganciarci a un passato e a far sentire i ragazzi protagonisti e continuatori di una storia che gli appartiene, nel corso dell’incontro pubblico a Caulonia abbiamo pensato di proporre, prima della costituzione dei nuovi aggregati formativi, al Consiglio d’Istituto dell’IIS “Umberto Zanotti Bianco” di intitolare l’ITA di Caulonia a Giovanni Zito, il ragazzo di 15 anni ucciso durante i “Fatti di Melissa” il 29 ottobre 1949. Un ragazzo che col suo estremo sacrificio dà lustro alla Calabria del lavoro, degli onesti e del progresso.
Chi era Giovanni Zito e per quale motivo consegnarlo alla memoria dei giovani che frequentano l’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia?
La Calabria sfruttata dai latifondisti, la Calabria del lavoro e del progresso, la Calabria avversa ai privilegi e alla prepotenza scriveva col sangue in quel 29 ottobre del 1949 una delle pagine più eroiche, anche se dolorose, della storia per l’emancipazione delle classi subalterne meridionali. I fucili della reazione colpivano a morte i braccianti del Marchesato accorsi nel feudo Fragalà del barone Berlingieri in difesa dei diritti dei lavoratori. I loro nomi sono: Angelina Mauro, di 23 anni; Francesco Nigro (iscritto al Movimento Sociale Italiano) di anni 29; Giovanni Zito, di 15 anni. La tragedia passerà alla Storia come “I fatti di Melissa” e come il momento più alto vissuto dal popolo calabrese nella battaglia per il lavoro e per il riscatto dalle condizioni di miseria e di sfruttamento. Quella strage aggiungerà un tassello importante alla storia del meridionalismo, ma non vedrà, purtroppo, giustizia nelle aule dei tribunali dell’Italia nata dalla Resistenza e dalla lotta antifascista.
Giovanni Zito, il ragazzo martire del lavoro, aveva appena 15 anni e di lui, a differenza di Angelina Mauro e Francesco Nigro, sulla pietra che ricorda i caduti di Melissa non c’è la sua foto. Infatti, la miseria non ha fatto in tempo di immortalarlo sulla pellicola fotografica, ma di lui e dei suoi compagni ereditiamo il sacrificio di lotta e di emancipazione che abbiamo l’obbligo di consegnare alle generazioni future e, nel nostro caso, a quanti scelgono di diventare professionisti dell’agricoltura frequentando l’ITAS di Caulonia. La scuola, infatti, è luogo di formazione professionale, ma, prima di tutto, luogo di formazione civile. Grazie al coraggio e al sacrificio del mondo della terra e del lavoro dei campi, la Calabria ha saputo, a suo tempo, parlare nel dolore all’Italia e alla nostra democrazia il linguaggio della civiltà e del progresso. I giovani che frequentano l’ITAS di Caulonia sappiano essere con lo studio e l’impegno degni testimoni di questo glorioso passato. Giovanni Zito, il ragazzo martire del lavoro, aveva la stessa età di quanti ogni giorno hanno la possibilità di studiare sui banchi dell’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia. Se, a distanza di 75 anni, i ragazzi come Giovanni Zito hanno l’opportunità di studiare e di crescere nella civiltà e nel progresso, sappiamo che la loro strada è stata tracciata e segnata, anche, da quel ragazzo caduto il 29 ottobre del 1949 a Melissa che non ci ha lasciato, purtroppo, un volto da ammirare, ma certamente un messaggio di futuro da conquistare.
Per tali motivi proponiamo che l’ITAS assuma a partire dall’a.s. 2024/2025 la denominazione completa: Istituto Tecnico Agrario Statale “Giovanni Zito” di Caulonia.