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Difesa del Santuario di Polsi: L’intervento della Carovana “Misteri della Gioia” di San Giorgio Morgeto

La trasmissione delle “Iene” sul Santuario di Polsi ha suscitato indignazione e polemiche, portando la Diocesi di Locri-Gerace e la storica Carovana “Misteri della Gioia” di San Giorgio Morgeto a difendere il luogo sacro. Il santuario, importante meta di pellegrinaggio dedicata alla Madonna della Montagna, è spesso al centro di notizie negative che danneggiano la sua immagine. Emanuele Carere critica aspramente questo trattamento, sottolineando l’importanza di promuovere gli aspetti positivi e spirituali delle celebrazioni e dei pellegrinaggi. L’articolo richiama all’impegno collettivo nella difesa e valorizzazione di Polsi, sollecitando maggiore attenzione e tutela da parte delle istituzioni.

 

 

 

La recente trasmissione mandata in onda dalle “Iene”, sul Santuario di Polsi, ha smosso parecchie polemiche e indignazione. Questo Santuario, dedicato alla Madonna della Montagna, che da secoli accoglie migliaia di pellegrini, viene costantemente colpito dai media per fatti di cronaca, usato come copertina per notizie datate, ma soprattutto per catturare in modo più semplice l’occhio del lettore. La Diocesi di Locri-Gerace, prontamente è intervenuta, usando pugno duro contro coloro che cercano di fare notizia e Audience, screditando senza scrupoli un luogo tanto amato dai calabresi ma non solo. A tal proposito si mobilita anche la storica Carovana “Misteri della Gioia di San Giorgio Morgeto, che ogni anno nel mese di agosto varca le porte di questo Santuario con centinaia di devoti affrontando un lungo e faticoso cammino di 17 ore a piedi. Emanuele Carere, figlio del Procuratore Raffaele commenta con amarezza: “E’ deplorevole, come ancora oggi si cerca di fare gossip con il Santuario di Polsi, tutto ciò danneggia l’immagine di questo Sacro luogo, un affronto fatto a coloro che cercano da sempre, con ogni sforzo, di migliorare Polsi, ma soprattutto un affronto fatto ai tanti devoti che ogni anno sfidano ogni genere di sacrificio pur di poter raggiungere e venerare la Santissima Vergine della Montagna. Bisogna chiedersi come mai non si rendono partecipi a mostrare al mondo intero le bellezze del 2 di settembre, i pellegrinaggi, le incoronazioni, i canti, e le veglie con centinaia di fedeli presenti pronti a sopportare ogni genere di stanchezza. Tocca scuotere la mente di tutti, non possiamo permettere che venga continuamente colpito e infangato, sta nell’interesse di tutti, altrimenti ci ritroveremo nel silenzio a dare ragione a chi ne parla male, a chi in modo costante cerca di usarlo e smantellarlo”.  Polsi è sempre stata la meta di molti devoti, devoti che ogni anno da giugno ad ottobre si precipitano a far visita alla Madonna, chiedendo grazie e conforto, è ciò non può passare inosservato. La sua storia ha radici lontanissime, una storia che ci appartiene a tutti, vissuta dai nostri avi, prima ancora di essere vissuta da noi. Questa storia non può essere intaccata da nessuno, un Santuario che va difeso e tutelato. Polsi non va lasciato solo. A noi tutti, tocca l’impegno di difendere la nostra terra e quanto ci appartiene, scacciando ogni insidia che si presenti. Noi calabresi, siamo un popolo forte nella devozione e nello spirito è non daremo campo libero a chi cerca di colpirci rovinando quel poco di buono che ci rimane, ma soprattutto la pace che tanto questa terra brama. Un invito va alle Istituzioni, che hanno sempre dato poco ascolto alle esigenze del luogo, attenzioni palesate ma poi nel tempo deviate, portando lo sguardo altrove. Vogliamo una risposta a tutto questo, vogliamo tutela. Vogliamo sentire non solo le voci ma anche i fatti. Va rammentato, che Polsi appartiene a tutti, fa parte di noi, della nostra storia, della nostra amata Calabria.  

 

 

Sabrina Rizitano. 

 

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