Alessandro Manzoni, con un anticipo di quasi due secoli, descrive il dialogo tra il mediatore (Padre Cristoforo) e Putin (Don Rodrigo), che lascia aperti agli Ucraini i corridoi umanitari solo verso la Russia.
DON RODRIGO: “In che posso ubbidirla?”. (come dire: bada a chi sei davanti, pesa le parole e sbrigati !).
PADRE CRISTOFORO: “Con guardinga umiltà: vengo a proporle un atto di giustizia, e pregarla di una carità… Lei può con una parola restituire al diritto la sua forza e sollevare quelli cui è fatta una così crudele violenza… e con tono sommesso: se ho detto qualcosa che le dispiaccia è stato contro la mia intenzione, mi corregga, mi riprenda pure, ma si degni di ascoltarmi. Per amor del cielo non s’ostini a negare una giustizia così facile e così dovuta a de’ poverelli. Pensi che Dio ha sempre gli occhi sopra di loro, l’innocenza è potente al suo sguardo”.
DON RODRIGO: “Lei viene a farmi la predica in casa …!”.
PADRE CRISTOFORO: “Quel Dio le usa ora un tratto di misericordia, mandando un suo ministro a pregarla…”.
DON RODRIGO: “Io non so quel che lei voglia dire: non capisco altro se non che ci deve essere qualche fanciulla che le preme molto, non si prenda la libertà di infastidire più a lungo un gentiluomo!” .
PADRE CRISTOFORO: “La mi preme, ma non più di quanto mi preme lei, son due anime che, l’una e l’altra mi premono più del mio sangue…”.
DON RODRIGO: “Ebbene, giacché questa persona le sta tanto a cuore… ebbene, la consigli di venire a mettersi sotto la mia protezione. Non le mancherà più nulla e nessuno ardirà d’inquietarla!”.
PADRE CRISTOFORO: “La vostra protezione! Avete colmata la misura e non vi temo più! Verrà un giorno !!!”.
Ugo Mollica