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giovedì, Novembre 21, 2024
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HomeAnalisiDialogo nel Mediterraneo, un'analisi geopolitica senza tempo!

Dialogo nel Mediterraneo, un’analisi geopolitica senza tempo!

Ciò che accade nel Mediterraneo forma e disegna orizzonti ambiti, desiderati, ma pure scuri, mostruosi, invita ad un rinnovato desiderio di conoscenza, ma minaccia anche di spingerci verso un punto di non ritorno. Diamoci un impegno, lavoriamo per la pace e affrontiamo il tema del nostro Sud, del nostro territorio, come ci viene raccomandato di farlo per il tema del Mediterraneo.di Franco Crinó

I socialisti sono stati sempre molto attenti alla politica estera, per la sua decisiva, vitale importanza. Gianni De Michelis, un ministro che ha lasciato il segno, ripeteva “Non puoi riuscire nei tuoi compiti a casa se non sai fare quelli fuori di casa, nel mondo di tutti…”. Le crisi, le guerre, l’instabilità richiamano tutti alla responsabilità e impediscono, rallentano i contributi che ognuno può dare per garantire un contesto di benessere delle comunità. Siamo qui a parlare di dialogo nel Mediterraneo e, a firma Stefania Craxi – un nome, una storia – a leggere, nel ruolo di Presidente della Commissione Esteri del Senato, dello scenario in questa parte del mondo. Avevamo già scambiato qualche battuta, era stata convincente “Non ragioniamo con i paesi del Mediterraneo come se dovessimo sostenerli in eterno né pensando di sfruttarli”.
Per il Mare nostrum vale cosa scrive Corrado Alvaro, una grande distesa d’acqua “dinamicamente mutante” che ha infinite “ambientazioni”, comunque fonte primaria della civiltà, mare sconvolto dalla tragedia dei profughi, “soavemente” ricordato per il turismo che attrae, invaso da crudeli battaglie.
Difatti, se “Solo questo mare potrebbe salvarci”, dichiarazione che Mimmo Nunnari ha scelto come sottotitolo del suo “Destino mediterraneo”, oggi non si deve nascondere per nulla la vastità dei pericoli e delle rovine che patisce. Enrico Mentana, in un recente convegno (di Dialog Festival alla Villa Romana di Casignana, presente anche Stefania) ha ricordato i tanti paesi del nord Africa e della fascia asiatica che si affacciano sul Mediterraneo alle prese con regimi dittatoriali, guerre civili, povertà biblica: tanti! Questo dato drammatico non ci esime affatto dalla ricerca del dialogo, delle soluzioni pacifiche, degli equilibri necessari nel rispetto delle identità di tutti. Ciò che accade nel Mediterraneo forma e disegna orizzonti ambiti, desiderati, ma pure scuri, mostruosi, invita ad un rinnovato desiderio di conoscenza e di convenienza , ma minaccia pure di spingerci verso un punto di non ritorno. Diamoci un impegno, lavoriamo per la pace e affrontiamo il tema del nostro Sud, del nostro territorio, come ci viene raccomandato di farlo per il tema del Mediterraneo, allo stesso modo, senza fermarci alla storia che ci ha dato vanto, senza indugiare per il suo crepuscolo, ma collocandoci attivi e generosi nel mondo del domani, bello e pacificato.

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