Si chiude con 27 rinvii a giudizio l’udienza preliminare del processo “Scirocco”, nato da un’indagine della Dda di Catanzaro su presunti illeciti nella gestione degli impianti di depurazione del gruppo Minieri.
Tra gli imputati figurano i vertici del gruppo, Giuseppe, Mario e Saverio Minieri, accusati, con altri, di associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture e inquinamento ambientale.
Secondo l’accusa, il gruppo Minieri, che gestisce oltre 500 impianti in Calabria, Emilia-Romagna, Basilicata e Sicilia, avrebbe commesso una serie di irregolarità per lucrare sugli appalti pubblici. Tra le contestazioni, la falsificazione delle analisi delle acque reflue e la mancata bonifica dei fanghi.
Il processo, che inizierà il 16 ottobre prossimo davanti al Tribunale di Catanzaro, dovrà accertare le responsabilità degli imputati e fare luce sul presunto sistema di illeciti che per anni avrebbe avvelenato i fiumi e le coste calabresi.
Tra gli altri imputati figurano:
Paola Di Stio, Pasqualino Calabrese e Raffaele Rosignuolo, responsabili degli uffici tecnici del Comune di Belvedere Marittimo;
Rosario Sessa, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Falconara Albanese.
Il processo si preannuncia complesso e di grande impatto per il territorio calabrese, data la vastità degli interessi economici coinvolti e le gravi ripercussioni ambientali che le condotte contestate avrebbero avuto.