Francesco Martino ci parla del progetto di istallare pale eoliche in varie zone della Locride e della reazione degli abitanti di quest’ultima a tale, forse scellerato, progetto
La reazione dei cittadini calabresi e locridei contro l’invasione di pale eoliche, da parte di società, residenti al nord e con fatturati negativi, sta mobilitando i cittadini calabresi.
Giovedì pomeriggio, a Petrizzi, un primo incontro delle realtà calabresi contro le pale eoliche, per iniziare a organizzare una reazione immediata a questo scempio di ambiente e territorio, che spesso è stato concesso dagli organi competenti, senza una informazione alla cittadinanza.
Dopo l’incontro di Agnana del 21 settembre, la raccolta firme contro l’eolico del 1° ottobre ad Antonimina, e domenica mattina 8 ottobre alle 10, le varie realtà calabresi, che si stanno costituendo nel Comitato NO Eolico Calabria, convergeranno ad Antonimina.
Una passeggiata lungo il percorso dello scempio, a sostegno dei cittadini del Comune, contrari a questo ennesimo sfregio.
Sarà un primo passo di una lotta comune, atta ad arginare le scelte scellerate, che complici norme e silenzi stanno devastando le colline calabresi, Sila, Serre, Aspromonte.
Si pensava che un collegamento tra le bellezze naturali, archeologiche e storiche dell’Appenino Calabro avvenisse attraverso il Cammino Basiliano o attraverso la Ciclovia dei Parchi, si scopre che avverrà con percorsi eolici, invece che enogastronomici.
Immaginate una linea di pale, alte 100 metri, o di enormi impianti fotovoltaici che congiunga borghi di immense bellezze naturali, oppure una sfilza di di pale galleggianti sul mare Jonio.
Ma quale mente di media intelligenza si può inginocchiare davanti al dio denaro, allo strapotere di imprenditori predatori e senza vergogna, che si vestono di Green farlocco?
E mentre ci stavamo organizzando per bloccare la distruzione dell’area di Agnana, scopriamo che anche Antonimina era stata prescelta per farci ammirare altri mulini al vento.
Passeremo dalle terme di Antonimina, attraversando il Monte Tre Pizzi, meraviglia della natura, osservando inebetiti la pala eolica, “meraviglia” dell’ingegno umano, passeremo ad Agnana, guardando a distanza le Dolomiti del Sud, il Monte Mutolo, le terme di Agnana e le miniere, guardano a distanza i resti del Monte Ginarra a Salvi di Siderno, ove migliaia di anni fa, i Greci ci lasciavano resti di una necropoli (X secolo A.C.), per inchinarci ai piedi dell’ultima e inutile opera di ingegneria partorita dai “mentori” della modernità delle ferraglie, cinque torri, ognuna con tre pale, sul monte La Guardia che saranno tra anni, i resti in questa terra che si inchina ai distruttori della bellezza e ricchezza del nostro ambiente.
Anni fa hanno scaricato i rifiuti tossici e radioattivi nei nostri mari e nei nostri monti, anche allora con vassalli e sudditi inchinatisi al mito della ricchezza, a qualsiasi costo, anche la vita dei cittadini di quei luoghi svenduti.
Una società milanese, la “Ewind 18” Srl, sta costruendo una pala per produrre 975 KW nella frazione Martilla di Antonina, progetto approvato, dalla Regione, nel 2021 e adesso nella fase finale.
Andando nel paese si scopre che stanno allargando i punti critici, ove i camion non potrebbero passare, qualche spruzzo di catrame nei punti più critici, allargamento di curve, senza comprendere che in alcune zone della collina si potrebbero verificare smottamenti, quando non rischio di allagamenti.
Si creano nuove strade per raggiungere l’area di installazione.
Una piazzetta che si sta riempendo di materiale perché il camion deve fare una inversione di 360 gradi per poter accedere.
E’ stata già spianata l’area in cui verrà piazzata la torre ed è arrivato il rotore.
Tutto nel più assoluto silenzio, per fortuna che i cittadini non stanno fermi.
Sarebbe opportuno verificare se questa scelta porta ricchezza al territorio e ai cittadini disposti a vendersi per pochi spiccioli.
Le aziende che stanno spianando le zone interessate sono dell’Umbria, Campania, Basilicata.
La “Ewind 18” srl, costituita 2020 è una società di ingegneria, senza dipendenti e fatturato negativo, sotto le cui spoglie si nasconde un a società olandese, come abbiamo verificato per la Ski che si occupa della costruzione di altri impianti eolici in Calabria, compreso quello di Agnana.
L’invasione di società del Nord Europa, con i suoi ascari italiani, non deve farci riflettere?
E’ possibile che vengano autorizzati impianti di tal genere, senza verificare le capacità imprenditoriali di queste società, che cercano di avvantaggiarsi dei finanziamenti concessi a chi si definisce “Green”, e che poi quando l’impianto finirà il suo tempo di utilizzo lasceranno le ferraglie e le pale, oltre che l’inquinamento acustico durante il funzionamento, ai Comuni che non hanno fatto obiezione di sorta.
E’ normale che vengano fatti interventi sulle strade, già dissestate, creando percorsi privilegiati per le acque delle colline, che si abbatteranno sulle case dei residenti?
Sono state chiesti i pareri per questi lavori, non è compito dei comuni intervenire su questo aspetto?
Se questo è la prospettiva dello sviluppo in Calabria e nella nostra zona, sorge il dubbio che resteranno solo i detriti, come succede da sempre.
No sudditi! Attiviamoci per la difesa delle nostre colline! A Partire da Antonimina.
NO ALLE PALE EOLICHE NELLA CALABRIA!