A San Luca lo Stato ci ha tolto la speranza, in seguito dell’arresto dell’ex sindaco, Bruno Bartolo, la speranza che il nostro popolo possa finalmente diventare padrone del suo destino. Un popolo che a San Luca, come in tutta la Locride e nella Calabria, ha abbassato le armi, si è rassegnato alla vita da colonia.
È un giorno triste. Ci hanno tolto la cosa che più ci mantiene in vita, la speranza.
SI, sentire che lo Stato ha arrestato il sindaco, Bruno Bartolo ci ha tolto la speranza. Non nei confronti di Bruno Bartolo per il quale la certezza della sua innocenza è granitica, ma la speranza che il nostro popolo possa finalmente diventare padrone del suo destino. Un popolo che a San Luca, come in tutta la Locride e nella Calabria, ha abbassato le armi, si è rassegnato alla vita da colonia, ma mantiene sempre la speranza che “Domani il sole sorgerà di nuovo”, come scriveva Francesco Perri, e mi ripeteva sempre Pasquino, il giorno dopo l’alluvione di Africo. La speranza che questa falsa narrazione fatta da finti eroi finisca e le cose tornino ad avere i propri nomi. Africo non è il paese di Morabito “tiradritto”, ma di Rocco Palamara che si è ribellato a lui e a Don Stilo ed allo Stato che con loro era alleato. A San Luca, i sequestri di persona sono stati portati come idea partorita da menti sopraffine a Roma, a Platì le lotte contadine sono state combattute dallo Stato con la ‘ndrangheta come alleata. Da Montalto in poi è chiaro che lo Stato ha un accordo con tutti i poteri deviati che vogliono mantenere la Calabria e questa zona, colonia. Questo è chiaro come l’aria, lo si legge bene in Gioacchino Criaco e anche nelle nostre gloriose pagine firmate da Zitara, Santagata, Ritorto, Delfino e tutti quelle belle teste pensanti che ci hanno donato i loro pensieri. Ho letto stamattina il pensiero di una di queste false veline che vorrebbero difendere la Calabria scrivere: “San Luca dove i numeri della criminalità superano quelli della legalità”. Ma come vi permettete. Siete mai stati a San Luca? Quali numeri, quale criminalità. Aprite gli occhi, vedrete tanta povera gente, tanto disagio, tanta ignoranza e tanta povertà.
Ho imparato a conoscere San Luca, grazie a Fortunato Nocera, che mi ha fatto vedere gli angoli più belli, le zone più caratteristiche e la melodia delle rughe. Per me Fortunato era un ambasciatore di San Luca, era ben voluto da tutti e portava fiero il suo essere nato “O paisi”. Quando parlo di San Luca, dedico sempre un pensiero a lui, perché la memoria è una delle eredità più importanti.
In questa sede voglio anche ricordare che ho sempre sostenuto Bartolo, anche se ho più volte litigato perché, giustamente, lui cercava di rispettare il mandato istituzionale e gli dicevo di non piegarsi perché non ci si può fidare delle istituzioni in Calabria. Profeta?
Ho letto anche questa sciocchezza in uno scritto, le donne nere di San Luca, altra scemenza. Le donne di San Luca sono state tradite dallo Stato più volte, ricordo bene il racconto di un saggio vicino a Bregantini, che ricordava come le donne di San Luca si erano strette intorno a mamma Casella, ma la stessa le abbandonò per fare la sua scena nel momento in cui sono comparse le televisioni. Oppure, quando lo Stato sosteneva Rosy Canale, che fondò una bella associazione che doveva rilanciare l’artigianato locale, ed invece diceva di loro che non volevano lavorare. Ed alla fine, è stata accusata di aver ricevuto dei soldi pubblici (migliaia di euro) e di averli spesi per acquistare beni materiali per sè e per la madre. Ora vive a New York.
Nessuno a mai aperto una bella inchiesta per sapere come mai a San Luca è stata inaugurata molte volte una struttura, sempre la stessa (l’imponente villone in località Giardino confiscato ad Antonio Pelle, detto ’Ntoni Gambazza: 350 metri quadri) da commissari e anche dal ministro Salvini nel 2018 e qualche anno prima dall’attuale assessore regionale, Caracciolo allora commissario prefettizio. Per la cronaca, lo stesso centro risulta ancora chiuso. Ultima vicenda riguarda appunto lo stadio, per la sua inaugurazione in pompa magna si sono scomodati la Nazionale Magistrati e la Nazionale Cantanti. Ora dicono che vi sono state irregolarità nell’affidamento alla locale società sportiva, perché non è stato effettuato un bando pubblico.
La sola cosa che mi rimane da dire è che a San Luca lo Stato ci ha tolto la speranza.