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CGIL, iniziative in piazza a Crotone e Vibo Valentia in occasione della Festa della Donna

In occasione della Festa della Donna, sabato 8 marzo, la CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo allestirà punti informativi nelle piazze di Crotone e Vibo Valentia per sensibilizzare l’opinione pubblica sui quesiti referendari promossi dalla CGIL a difesa dei diritti delle lavoratrici. Gli stand saranno allestiti a Crotone, in Piazza della Resistenza, dalle 10 alle 13, e a Vibo Valentia, in Corso Emanuele III.

Come sottolineato dal segretario generale della CGIL Area Vasta, Enzo Scalese, “l’8 marzo non è una festa, ma un momento di impegno, confronto, riflessione e mobilitazione. Perché il mondo del lavoro continua a essere un terreno di disuguaglianze e precarietà soprattutto per le donne. Per questo motivo, oggi più che mai, è necessario sostenere i quesiti referendari, che vogliono rafforzare i diritti delle lavoratrici, garantire più sicurezza e maggiore equità nel mondo del lavoro”.

Le donne continuano a essere relegate in settori meno retribuiti e con minori opportunità di carriera, fenomeno noto come segregazione orizzontale e verticale. Questo impedisce loro di accedere a posizioni di vertice e di ottenere stipendi adeguati. Inoltre, le disuguaglianze si riflettono anche sulle pensioni, che sono mediamente inferiori del 40% rispetto a quelle degli uomini, evidenziando una persistente disparità di genere nel sistema previdenziale.

“Per questo è importante far conoscere e fa votare i quesiti referendari che sono fondamentali per contrastare queste disuguaglianze strutturali”, spiega ancora Scalese ricordandone il contenuto:

  1. Diritto alla reintegra in caso di licenziamento illegittimo: Garantire la protezione contro i licenziamenti ingiusti e il reintegro sul posto di lavoro per tutte le lavoratrici.
  2. Più tutele nelle piccole imprese: Assicurare pari diritti a tutte le lavoratrici, anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti, dove oggi le tutele contro i licenziamenti illegittimi sono limitate.
  3. Stop ai contratti a termine senza causale: Abolire la liberalizzazione dei contratti a termine, che rende precario il lavoro, in particolare quello femminile.
  4. Maggiore sicurezza negli appalti: Eliminare la norma che esclude la responsabilità solidale dell’azienda committente, proteggendo le lavoratrici da infortuni e malattie professionali nei settori in appalto.
  5. Cittadinanza per chi vive e lavora in Italia: Riconoscere il valore del contributo delle lavoratrici migranti, riducendo a 5 anni il requisito di residenza per ottenere la cittadinanza.

«Questi quesiti referendari sono una risposta necessaria a una situazione che, troppo spesso, vede le donne subire disuguaglianze strutturali nel mondo del lavoro. Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a unirsi a noi, sostenendo questi diritti e dando il proprio voto a favore di un lavoro più giusto e più equo», ha concluso Scalese.

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