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Cgil: Alta velocità, la regione chieda al governo il potenziamento degli interventi di rfi

Articolo a firma Simone Celebre, Segretario Generale  Fillea Cgil Calabria, in merito all’alta velocità in Calabria

Non è una novità per nessuno che lo sviluppo di un’area, di una regione, passa ineludibilmente anche dalle infrastrutture ferroviarie. E tra queste un posto in prima linea lo guadagna l’Alta velocità SA / RC. Nel Mezzogiorno ci sono 4 delle 12 linee ferroviarie peggiori d’Italia, tra queste la tratta Jonica, il collegamento Taranto/ Reggio Calabria.

In Calabria l’età media dei convogli è di 21 anni e 4 mesi, peggio di noi solo il Molise, contro l’età media dell’intero Paese che è di solo 15 anni.

In Calabria ci sono solo 294 corse giornaliere, in Lombardia sono quasi 2200 considerato che questa regione ha solo 5 volte il numero degli abitanti, mentre il numero delle corse e di quasi 7 volte, il 70 % delle linee ferroviarie calabresi è a binario unico e più del 50 % ancora non è elettrificato. Con questi dati ci chiediamo quale sia il senso di dare priorità alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, un’opera molto impattante economicamente, circa 11 miliardi, che non sposterà per nulla la qualità di vita dei cittadini calabresi e siciliani, sapendo che non ci sono tante risorse da investire nel sistema dei trasporti. Noi, come Fillea, riteniamo che il rilancio della mobilità su ferro e la condizione che vivono i nostri pendolari debbano diventare e una priorità dell’agenda politica nazionale e regionale.

Perciò ribadiamo l’importanza che l’Alta Velocità arrivi anche nel Sud Italia e che attraversi l’intera regione Calabria. Non accettiamo che si fermi a Romagnano. Come Fillea Cgil Calabria, purtroppo però, siamo molto preoccupati dal fatto che, a oggi, non ci sono finanziamenti per la sua realizzazione. Dal confronto avuto con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e i vertici di Rfi, è emerso, infatti, un dato incontrovertibile: i tempi per la concreta infrastrutturazione ferroviaria della Calabria non sono ancora maturi.

Se, infatti, Rete ferroviaria italiana prevede di investire in Calabria oltre 36 miliardi di euro, la messa a terra di questa ingente mole di finanziamenti rimane sulla carta per quanto riguarda i primi interventi per la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria. Per il momento l’unico intervento che pare avere un’accelerazione è quello relativo al raddoppio della galleria Santomarco.

Per l’elettrificazione, la messa in sicurezza e il potenziamento della linea ionica, poi, i tempi appaiono ancora più dilatati. Alcuni interventi sono in fase di progettazione, per altri lo stato di avanzamento si ferma all’iter autorizzativo, per altri ancora non si va oltre quella che viene definita “attività negoziale”.

Alla luce di quanto appreso durante l’incontro, pur non sottraendoci all’impegno di affrontare ulteriori confronti per esercitare il giusto controllo sociale sull’operato di Rete ferroviaria italiana, chiediamo ai vertici dell’amministrazione regionale di sollecitare, anche per tramite del Governo, il potenziamento dell’intervento infrastrutturale di Rfi in Calabria e l’accelerazione delle procedure di progettazione e dell’iter burocratico al fine di consentire al territorio regionale di registrare, in tempi contingentati, il giusto ed atteso potenziamento della rete infrastrutturale ferroviaria. Non vorremmo che si verifichi quello che è sempre avvenuto qui in Calabria e cioè solo tante belle promesse, ma poi gli interventi sono sempre risultati molto limitati sia in termini di impatto e sia in termini di risorse. Bisogna garantire ai calabresi, oltre all’Alta Velocità, più linee ferroviarie a doppio binario, elettrificate, con più treni moderni, puntuali perché altrimenti continueremo ad assistere a una situazione in cui i cittadini calabresi non avranno la possibilità di scegliere, in quanto costretti a spostarsi con i mezzi privati, scelta invece garantita nelle altre regioni. Purtroppo, a oggi, siamo costretti a constatare che il nostro Paese corre a diverse velocità anche tra regioni del Sud.

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