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sabato, Novembre 23, 2024
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Catanzaro: 21 arresti per droga, furti ed estorsioni

Questa mattina l’operazione “Aesontium”,firmata dal gip del Tribunale di Catanzaro, ha portato ad un totale di 21 indagati per i reati di associazione, finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, furto di armi, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e ricettazione.

Questa mattina, con l’operazione “Aesontium” nove persone finite in carcere, altre 12 agli arresti domiciliari. L’operazione è stata condotta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro e la Compagnia dei Carabinieri di Catanzaro, supportati in fase esecutiva del personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle unità cinofile di Vibo Valentia, nonché di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato e delle Squadre di Intervento Operativo del 14° Battaglione Carabinieri Calabria. L’ordinanza, firmata dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richieste della Dda del capoluogo, riguarda in totale 21 soggetti, indagati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, furto di armi, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e ricettazione.

 Il blitz ha riguardato due organizzazioni criminali

Si tratta di un blitz che riguarda due distinte organizzazioni criminali. Grave il quadro indiziario che ha permesso di risalire alle due organizzazioni criminali, ognuno degli indiziati con un ruolo specifico: c’era chi organizzava gli approvvigionamenti e la distribuzione dello stupefacente, chi faceva le vedette sul territorio, nonché i fornitori, con riferimento al fiorente mercato del traffico illecito delle sostanze stupefacenti, del tipo marijuana, hashish, cocaina e eroina, nell’area sud della Città di Catanzaro.

Droga dalla Puglia e dalla costa ionica

I gravi elementi indiziari hanno permesso di ipotizzare i canali di approvvigionamento per entrambe le consorterie criminali; uno di tali canali era proveniente dalla Puglia, tramite soggetti di origine albanese, oltre che da soggetti contigui ad una delle cosche operanti nel versante della costa ionica. Le investigazioni sono state effettuate, oltre che con le attività di carattere tradizionale, con l’esame di collaboratori di giustizia e con l’attivazione di presidii di natura tecnica, che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio,

I nomi degli indagati:

In carcere sono finiti: 

Marco Bevilacqua (cl. ’88);
Fabio Bevilacqua (cl. ’91);
Romina Veronica Di Cataldo (cl. ’93;
Cosimo Bevilacqua detto “Coccolino” (cl. ’97);
Gianluca Bevilacqua, detto “Felice” (cl. ’82);
Francesca Martelli detta “Subaru” (cl. ’79);
Isa Garuja, detto “Antonio” (cl. ’75);
Donato Bevilacqua, detto “Mario” o “occhiu stortu” (cl. ’75);
Marco Passalacqua (cl. ’88).

Ai domiciliari:

Silvana Pereloque Vecceloque (cl. ’74);
Mirko Bevilacqua (cl. ’94);
Antonietta Passalacqua (cl. ‘50);
Mirko Passalacqua, detto “‘u zannutu” (cl. ’98);
Antonio Bevilacqua, detto “Tonino” (cl. ’78);
Cosimo Passalacqua (cl. ’83);
Franco Passalacqua, detto “U killer”;
Graziella Passalacqua (cl. ’79);
Francesco Bevilacqua (cl. ’92);
Ubaldo Codamo (cl. ’95);
Stefano Bevilacqua (cl. ’87);
Luciano Abruzzese (cl. ’85).

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