Per l’esclusione della Locride, dal novero delle finaliste quale Capitale italiana della Cultura 2025, non ci siamo certo rallegrati. Tuttavia, non si cancella l’idea e si continua ugualmente nel cammino. Pertanto, presenteremo, a Roma, il docufilm “Il Profumo del Tempo”, alla Fondazione Willy Brandt, il 15 febbraio. I contenuti sono: le morti per mano “tirrannica” del ’21, l’inclinazione fascisteggiante che va sempre respinta, quei luoghi a lungo “scansati” e che ora tornano a “raccontarsi”, insieme ad altri luoghi, simbolicamente e concretamente significativi.
Un politico con il quale ho collaborato a lungo, un momento inclemente lo esorcizzava con queste parole “Ciò che avviene, conviene”. Voleva dire “Possiamo rilanciare…”. Nel nostro caso, per l’esclusione della Locride dal novero delle finaliste quale Capitale italiana della Cultura 2025, non ci siamo certo rallegrati. Tuttavia, siccome non si cancella l’idea e si continua ugualmente nel cammino, “mirando” bene alle iniziative e raccogliendo nuovi contributi, rafforzando le intese, la convenienza si realizzerà. L’ottimismo, insomma, non tracolla, gli appuntamenti proseguono. Il territorio, arranca, reclama risorse, ma rivela un “taglio” nuovo, i 42 comuni del comprensorio hanno firmato tutti un “progetto” per la Locride, questo vuol dire che si riconosce l’importanza della cultura e della formazione che essa deve difendere e trasmettere. Una stortura, scrive Massimo Recalcati, “non deve essere raddrizzata ma coltivata con cura e riconquistarla nella sua singolare bellezza”. Noi dobbiamo recuperare la forza delle tradizioni locali, parecchio sbriciolata e portarci sempre in avanti. Non ci servono discorsi uguali a se stessi, perciò le iniziative del Gal Terre Locridee e di Officine delle Idee, la condivisione della nostra amministrazione – insieme presenteremo il docufilm “Il Profumo del Tempo”, a Roma, alla Fondazione Willy Brandt il 15 febbraio, segnano un punto originale ed importante. Lavorare insieme ad un prodotto, indicare una strada, puntare una meta, significa avventure, incontri, esperienze intellettuali ed emotive profonde. È questa la nostra esperienza con il docufilm. I contenuti: le morti per mano “tirrannica” del ’21, l’inclinazione fascisteggiante che va sempre respinta, quei luoghi a lungo “scansati” e che ora tornano a “raccontarsi”, insieme ad altri luoghi, simbolicamente e concretamente significativi. Aver avuto ed avere, cioè, nella piccola Casignana, un pezzo di storia dannata, persino (l’indesiderato) ministro del regime (Bottai) che si inventa un attentato, la speranza del riscatto, la splendida Villa Romana (scoperti adesso nuovi, fenomenali mosaici), la fruibilità di altre stanze nel Borgo Antico, un vino passito, il Greco, a garantire in tutti i tempi squisite libaggioni, tanto altro, il legame sincero della Produzione con i residenti, la mestizia per i ricordi e l’allegria sul “teatro” utilizzato per le ricostruzioni storiche, ha registrato l’interesse di tanta parte della comunità . In ogni cosa, l’attenzione per le parole che si usano diventa la cifra fondamentale, fanno percepire il “calore” che accompagna il percorso che stiamo facendo, che mette i risultati a disposizione di tutti. Non serve fare la cronaca di Locride Capitale italiana della Cultura, piuttosto mantenere viva, ed “allungare” una partita che genera conoscenza e opportunità.
Franco Crinò