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Carcere di Paola: 51esimo suicidio in 6 mesi, un detenuto si toglie la vita. Muore anche un agente: “Lo Stato ha ammainato la bandiera bianca”

Paola, 1° luglio 2024 – Un’altra tragedia nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza. Un detenuto si è tolto la vita, portando a 51 il numero di suicidi nelle carceri italiane negli ultimi sei mesi. A questo tragico bilancio si aggiunge anche la morte di un agente della Polizia Penitenziaria, avvenuta ieri, il quinto dall’inizio del 2024.

“Lo Stato ormai ha ammainato la bandiera bianca”, denuncia Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp). “Non ci sono stati mai così tanti suicidi nei primi sei mesi di un anno, né tra gli agenti né tra i detenuti. È un record negativo che li accomuna, perché completamente dimenticati dallo Stato”.

Di Giacomo lancia un appello alle autorità affinché si intervenga con urgenza per migliorare le condizioni di vita nelle carceri e per garantire la sicurezza degli agenti. “Non possiamo più permettere che si muoia così”, conclude il segretario del Spp. “È necessario un cambio di rotta radicale, altrimenti queste tragedie continueranno a verificarsi”.

Le parole di Di Giacomo hanno trovato ampia eco tra i sindacati e le associazioni che tutelano i diritti dei detenuti. “È una situazione insostenibile”, ha dichiarato il presidente dell’associazione Antigone, Roberto Cipriani. “Le carceri italiane sono sovraffollate e mancano le risorse per garantire un adeguato trattamento ai detenuti. È necessario un investimento massiccio per migliorare le condizioni di vita nelle carceri e per evitare che si ripetano tragedie come questa”.

Le cause dei suicidi in carcere sono diverse e complesse. Tra le principali ci sono le condizioni di sovraffollamento, la mancanza di assistenza sanitaria e psicologica, la solitudine e l’isolamento. A queste si aggiungono spesso le difficoltà legate al reinserimento sociale dopo la scarcerazione.

Per contrastare il fenomeno dei suicidi in carcere è necessario un intervento complessivo che coinvolga tutti gli attori in gioco: il governo, le istituzioni, le associazioni e la società civile. È necessario investire per migliorare le condizioni di vita nelle carceri, per garantire un adeguato trattamento ai detenuti e per favorire il loro reinserimento sociale. È inoltre necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del carcere e sulle problematiche che lo affliggono.

La morte del detenuto di Paola è l’ennesimo drammatico monito sulla situazione delle carceri italiane. È necessario un cambio di rotta radicale per evitare che tragedie come questa si ripetano. Lo Stato non può più permettersi di “ammainare la bandiera bianca”.

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