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domenica, Novembre 24, 2024
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Cara Trenitalia…

Cara Trenitalia, a breve il popolo della Locride, che frequento, grazie a te, da otto anni, rimarrà tagliato fuori dal mondo a causa della chiusura della galleria della Limina. Sarà complicato andare verso Reggio per un cittadino di Mammola o di Gioiosa. Magari penseranno al treno. Ti sceglieranno, ma tu fai la tua parte. Ecco i miei pochi suggerimenti.

Mario Alberti

Oggi, con me, ti sei comportata bene, ma sono certo che a qualcuno sarà andata peggio.

Ho usato il moderno treno Blues tanto social e con istituzionali sponsorizzazioni.

Qualcuno, magari nei precedenti orari, avrà passato qualche disagio, come è capitato anche a me.

Specie mercoledì pomeriggio, primo giorno dei quarantuno gradi, senza aria condizionata e con le ali blu, come chiamo le tendine svolazzanti dai finestrini aperti delle vecchie littorine.

In realtà, forse, non si chiamano manco littorine, le simpatiche e sbuffanti vetture blu e bianche. Retaggi di tempi da non rimpiangere. Quelli littori.

Ecco, io mi permetto di raccomandarti il confort dei passeggeri perché al treno voglio bene, e mi dispiace sentire gente in disagio per il caldo o l’affollamento su carrozze uniche negli orari di punta. Vorrei che tutti avessero l’animo sereno per fare amicizia, leggere un libro, guardare le Scogliere di Capo Bruzzano. Ma se sudano e imprecano, non possono.

Su, Trenitalia, dammi una mano a farti amare.

Io ti amo, e se ti ameranno anche gli altri compagni di viaggio, non sarò geloso.

E sai perché ti amo?

Perché viaggio tanti anni sui tuoi treni, ed ho fatto tante amicizie, ho scritto tanto di te e di persone immaginate in vettura, da farci tanti racconti.

Pensa, sei anche dentro i mei modesti libri.

Quindi l’aria condizionata me la merito!

Cara Trenitalia, a breve il popolo della Locride, che frequento, grazie a te, da otto anni, rimarrà tagliato fuori dal mondo a causa della chiusura della galleria della Limina. Sarà complicato andare verso Reggio per un cittadino di Mammola o di Gioiosa. Magari penseranno al treno.

Ti sceglieranno, ma tu fai la tua parte. Ecco i miei pochi suggerimenti.

Negli orari di punta, e tu lo sai quali sono, metti il treno capiente o due carrozze sulle vecchie littorine.

E chiamiamola così, per oggi.

Non li, ci, ammassare.

Non si fa amicizia uno addosso all’altro. Ma ci si da fastidio.

E magari c’è anche qualche stronzo che tenta la mano morta.

L’amicizia, sappilo, cresce in campo largo.

Altro suggerimento. Aria condizionata e riscaldamenti. Su tutti i treni. E che non sia una roulette russa attendere il treno giusto e comodo.

Tutti devono essere giusti e comodi.

Sul personale ho poco da dire.

Giovani, belli e gentili.

Pensa anche a loro come ci penso io. Sapessi quante volte mi sono messo accanto a qualche ragazza capotreno per evitare incandescenze del solito imbecille mi faresti uno sconto sull’abbonamento.

Che io rifiuterei, perché la solidarietà non ha prezzo e non si compra.

Fa parte del gioco della vita.

Poche cose ti chiedo, Trenitalia.

Falle.

E sarà amore incondizionato.

Anzi, con l’aria condizionata.

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