Il gruppo di minoranza del Comune di Candidoni “Rinnoviamo Candidoni” rilascia una dichiarazione resa pubblica riguardo i due provvedimenti emanati dal Comune di Candidoni che intende censurare. Il primo provvedimento concerne la proroga, per la seconda volta, dello staff del Sindaco, già istituito a novembre 2023.
La delibera della Giunta Comunale del 28.12.2024 n. 65, prevede che “lo staff è necessario al fine di dare assistenza al Sindaco e agli altri Organi Comunali nello svolgimento dei loro compiti istituzionali, in considerazione dell’espletamento dell’attività politico amministrativa ordinaria, nonché del gravoso impegno per il PNRR”. Riteniamo che il Sindaco abbia dato vita, discrezionalmente, ad una diuturna situazione di fatto per un periodo di 18 mesi, piuttosto che indire un bando per selezionare il personale da affiancare ai Dirigenti nella complessa gestione del PNRR. Una selezione pubblica avrebbe consentito una più ampia partecipazione e, allo stesso tempo, avrebbe garantito una maggiore trasparenza.
La decisione di aderire, invece, a criteri di scelta che rispecchiano prevalentemente il gradimento personale, appare estremamente suggestiva per ritenere che si tratti di una scelta dettata da mere esigenze politiche. Si spera che il Sindaco possa, magari nel prosieguo della legislatura, utilizzare gli strumenti di selezione pubblica abbandonando lo stantio retaggio culturale delle nomine dirette, metodo invalso nelle società private. La seconda critica riguarda la determina n. 289 del 30.12.2024, adottata a seguito della delibera di Giunta n. 59 del 19.12.2024, con la quale è stata impegnata la somma di € 12.200,00 per l’acquisto di un palco modulare destinato agli eventi. Anche questa scelta rappresenta, a nostro avviso, un fuor d’opera. Sarebbe stato più utile, e parsimonioso, aumentare i contributi economici in favore delle Associazioni, o Comitati, in base alle esigenze per ogni singolo evento. Le ragioni dell’acquisto non sono molto convincenti e appaiono indirizzate ad appagare altre esigenze. Per concludere, esprimiamo il nostro disappunto per i due provvedimenti, sopra menzionati, che sembrano essere stati ispirati dal celebre brocardo latino do ut des.