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venerdì, Settembre 20, 2024
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Calabria: tra naufragi e crisi lavorative, la dura presa di posizione dei vescovi

Denunciata l’inerzia di fronte alle tragedie del mare e la minaccia di licenziamenti

La Conferenza Episcopale Calabra alza la voce per condannare l’ennesimo naufragio avvenuto al largo di Roccella, definito “silenzioso e invisibile”, dove hanno perso la vita 36 persone e molte altre risultano disperse. I vescovi esprimono il loro dolore e si uniscono al vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, per denunciare “l’anestesia delle coscienze” di fronte a tali tragedie e l’incapacità di attuare misure adeguate per prevenirle.

“Le vittime, uomini, donne e numerosi bambini – si legge nella nota – attendono di essere riconosciute dai familiari provenienti da tutta Europa. Che il loro sacrificio sia un monito per tutti, affinché la loro voce non rimanga inascoltata e non venga soffocato il valore dell’accoglienza che da sempre contraddistingue il nostro popolo”. I vescovi concludono citando le parole del Vangelo: “Ero straniero e non mi avete accolto”.

Oltre al dramma dei migranti, la Conferenza Episcopale esprime forte preoccupazione per la situazione dei lavoratori dell’azienda Abramo Customer Care, a Crotone. Circa 1000 dipendenti, provenienti da diverse province calabresi e siciliane, rischiano di perdere il posto di lavoro con la scadenza dell’amministrazione controllata prevista per i primi giorni di agosto. I vescovi chiedono alle autorità competenti di intervenire per scongiurare i licenziamenti e tutelare il futuro di queste famiglie.

Un appello a non rimanere indifferenti di fronte alle sofferenze e alle ingiustizie che colpiscono la Calabria.

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