Giovanni Muraca, esponente del Pd reggino, continua a sedere in Consiglio regionale, nonostante la legge Severino preveda la sospensione dagli incarichi istituzionali.
Il particolare caso con protagonista Giovanni Muraca, esponente del Pd reggino ed ex assessore, prevede la condanna a 6 mesi per abuso d’ufficio che dovrebbe portare, secondo il decreto legislativo 235/2012, meglio conosciuto come legge Severino, alla sospensione dalla carica di presidente, assessore e consigliere regionale. Nonostante ciò, Muraca continua a sedere in Consiglio regionale.
Le condanne per il processo “Miramare” sono avvenute, a seguito di un’inchiesta della Procura sulle irregolarità nelle procedure di affidamento ad un’associazione dell’Hotel Miramare, processo che ha visto coinvolta tutta la Giunta comunale, guidata da Giuseppe Falcomatà, tra cui appunto anche Muraca. Le condanne sono state confermate lo scorso 8 novembre dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, anche se con una rideterminazione delle pene. Il provvedimento normativo a tali condanne prevede la sospensione di ogni carica pubblica e, per il rispetto di tali disposizioni, il prefetto di Reggio Calabria ha emanato un decreto che acconsenta alle sopracitate sospensioni. A questo punto, però, spetta al prefetto di Catanzaro fare in modo che i provvedimenti presi siano messi subito in atto anche se, da come possiamo notare, ciò non è ancora avvenuto. Muraca, infatti, ha già partecipato a tre riunioni del Consiglio, ma la poltrona spetterebbe ad Antonio Billari, che alle ultime elezioni regionali si è piazzato al terzo posto per numero di preferenze nella lista del partito democratico