Le due regioni meridionali protagoniste di un anno nero per i roghi, con la provincia di Reggio Calabria particolarmente colpita.
Nel 2023, Calabria e Sicilia hanno fatto da triste scenario a più dell’83% degli incendi boschivi che hanno colpito le aree forestali italiane. Un dato drammatico che evidenzia la gravità della situazione nel Sud Italia, dove i roghi hanno devastato vaste aree, con un impatto ambientale e paesaggistico immenso.
La Sicilia, in particolare, ha subito le conseguenze più pesanti. Con 101 km² di superficie forestale bruciata, la regione ha da sola contribuito al 64% del totale nazionale. Un’emergenza che ha visto la provincia di Palermo particolarmente colpita, con 43,5 km² di boschi inceneriti, pari al 43% del totale regionale e al 28% di quello nazionale. Numeri impressionanti che evidenziano la vastità dei danni e la fragilità del territorio.
Anche la Calabria ha dovuto fare i conti con i roghi. Nella sola provincia di Reggio Calabria, 20 km² di aree boschive sono state devastate dalle fiamme. Un quadro preoccupante che, seppur non paragonabile all’incubo siciliano, sottolinea la necessità di un’azione urgente e concreta per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi.
Oltre al danno ambientale, c’è da sottolineare il grave impatto sugli ecosistemi. Il 43% delle aree forestali colpite dai roghi nel 2023 si trovava infatti all’interno di aree protette, appartenenti principalmente alla Rete Natura 2000. Un dato che aggrava ulteriormente il quadro e che richiede un impegno straordinario per la salvaguardia del patrimonio naturale italiano.
Confrontando i dati con l’anno precedente, emerge un aumento degli incendi nelle regioni del Sud, in Sicilia e Sardegna, mentre nel Nord, Centro-Nord e Centro si è registrato un calo. Un trend preoccupante che evidenzia la necessità di interventi mirati e di una maggiore prevenzione, soprattutto nelle aree più a rischio.
La lotta agli incendi boschivi rappresenta una sfida cruciale per l’Italia. È necessario un impegno sinergico da parte di tutte le istituzioni, dagli enti locali alle forze dell’ordine, passando per la cittadinanza, per fermare questa strage ambientale e tutelare il nostro prezioso patrimonio naturale.