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domenica, Settembre 8, 2024
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HomeattualitàCalabria: detenuto aggredisce medico e comandante

Calabria: detenuto aggredisce medico e comandante

Nella notte tra sabato e domenica, un detenuto ha aggredito un medico dell’ospedale di Paola, poi, ricondotto in carcere, ha rifiutato per ore di rientrare in cella, ed infine ha aggredito il comandante della Polizia penitenziaria.

Salvatore Panaro, vicesegretario regionale per la Calabria del Sindacato autonomo della Polizia penitenziaria, ha riferito: “Nella prima serata di ieri, un detenuto ha dichiarato alla Polizia penitenziaria di aver ingerito lamette da barba e la testa dello spazzolino da denti. L’uomo è stato visitato dal medico interno alla struttura che ne ha proposto l’urgente invio in ospedale, dove, a seguito di accertamenti radiologici, gli è stata accertata la presenza di corpi estranei nello stomaco. Ma nel corso della vista, il detenuto, che probabilmente è affetto da patologia psichiatrica, ha aggredito il medico del 118 con pugni e solamente l’intervento del personale di Polizia penitenziaria di scorta ha evitato il peggio. Con fatica si è riusciti a ricondurre in carcere l’uomo, in attesa della programmazione dell’intervento di rimozione previsto per oggi. Ma appena giunto in carcere, ha vandalizzato beni dell’Amministrazione penitenziaria, rifiutandosi di entrare in cella per ore. Oggi, nel primo pomeriggio, lo stesso detenuto era in attesa di essere trasferito nuovamente in ospedale e senza motivo, ma palesando la sua indole aggressiva, ha di nuovo sfondato beni dell’Amministrazione e preso a pugni il comandante di Polizia penitenziaria facente funzioni: è stato necessario nuovamente l’intervento degli agenti per bloccarlo”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha denunciato che “la situazione nel carcere di Paola e nelle altre carceri calabresi è allarmante. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi ormai all’ordine del giorno. Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?. Non è più rinviabile  dotare al più presto anche la Polizia penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.

 

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