Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha annunciato il nome del commissario dell’Ato, la nuova multiutility per la gestione del sistema idrico e dei rifiuti. Si tratta di Bruno Gualtieri, già manager della Regione Calabria e dirigente del settore Ambiente al Comune di Catanzaro.
Chi è Bruno Gualtieri?
Laureato in Ingegneria civile, al Politecnico di Milano, Gualtieri è stato dirigente del dipartimento politiche dell’ambiente della Regione Calabria dal 2010 al 2015. Nell’ambito di questa funzione ha ricoperto anche il ruolo di Autorità regionale ambientale e di Autorità competente per la Regione per i procedimenti Via-Vas-Ippc. In precedenza, ha ricoperto vari incarichi dirigenziali in Regione, ed è stato dirigente nell’Ufficio del commissario delegato all’emergenza ambientale in Calabria.
Le parole di Roberto Occhiuto
“Il commissario si metterà al lavoro oggi stesso, perché l’impegno è quello di evitare che già quest’estate si abbiano nelle nostre strade cumuli di immondizia quando, invece, in quelle stesse strade dovrebbero starci i turisti invece che la spazzatura. Il commissariamento è previsto fintanto che non si costituiscono gli organi ovvero il comitato direttivo, il collegio dei revisori, il direttore generale. Probabilmente nei prossimi giorni si nominerà anche il direttore generale, perché la mia idea è che ci sia un commissario che si occupi intanto dei rifiuti, che rappresentano una gravissima emergenza per la Calabria: non possiamo pagare 320 euro a tonnellata, perché spediamo i rifiuti in Svezia. Questa figura dovrà occuparsi prevalentemente dei rifiuti e della supervisione di tutte le attività legate ai rifiuti e all’idrico. Poi vorrei un direttore generale che abbia come dire delle competenze e dell’esperienza sull’idrico più che sui rifiuti quando fra qualche mese, pochissimi spero, si costituiranno gli altri organismi il commissario non ci sarà più. Il nostro obiettivo è quello di spingere moltissimo sulla raccolta differenziata, sugli impianti di riciclo. Il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro si fa, perché attualmente il termovalorizzatore di Gioia Tauro ha tecnologie obsolete, che non garantiscono allo stato che non ci sia inquinamento. Il nostro obiettivo è quello di azzerare l’inquinamento, attraverso tecnologie più moderne, e poiché tecnologie più moderne possono rendere più performante quel termovalorizzatore, vedremo quale sarà il fabbisogno nella regione. Se ci sarà necessità se ne farà anche un altro, però il nostro modo di procedere non dev’essere quello di moltiplicare i termovalorizzatori, ma di moltiplicare le attività per arrivare a una gestione dei rifiuti che sia ecologicamente sostenibile, quindi attraverso impianti di riciclo, incentivi alla raccolta differenziata. Purtroppo, tutte queste attività non si realizzano in pochi mesi, aumentare il livello di raccolta differenziata della provincia di Crotone e della provincia di Reggio, che sono le due province con i tassi più bassi di raccolta differenziata in Italia, è una cosa che mi auguro si possa fare in poche settimane ma probabilmente ci vorrà qualche anno. E intanto cosa facciamo, ci teniamo i rifiuti in mezzo alla strada? Il compito di chi governa la Regione è occuparsi della soluzione dei problemi negli scenari avversi. Poi è chiaro che l’obiettivo in prospettiva è fare in modo che tutti i rifiuti siano smaltiti dalle popolazioni che li producono, con impianti tecnologici che favoriscono l’economia circolare”.