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sabato, Settembre 21, 2024
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Bergamini: chiesti 23 anni di reclusione per Isabella Internò

I pubblici ministeri, della Procura di Castrovillari, hanno chiesto 23 anni di reclusione nei confronti di Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre del 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico.

La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti davanti ai giudici della Corte d’assise di Cosenza.

La richiesta è stata formulata dal pm Luca Primicerio, affiancato dal procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio a conclusione della requisitoria iniziata ieri. L’imputata era assente.

Ha detto Primicerio nella sua requisitoria: “Isabella Internò è la mandante e concorre nell’omicidio di Denis Bergamini, la cui colpa è stata quella di aver chiuso la loro relazione e di non averla sposata per salvare l’onore dopo l’aborto di due anni prima”.

Secondo l’accusa, la donna sarebbe giunta a compiere l’omicidio a causa della mancata celebrazione “di un matrimonio riparatore” che la ragazza avrebbe desiderato nel 1987 dopo essere rimasta incinta del calciatore.

Ha continuato poi il pm: “Bergamini, pur volendo tenere il bambino, non avrebbe mai voluto sposarla a causa del suo carattere ossessivo”. Per il magistrato, infatti, la donna “stolkerizzava e ha continuato a farlo fino alla fine” Denis Bergamini, “nonostante la loro relazione fosse chiusa da tempo”.

Tra le aggravanti è stata richiesta la premeditazione e i motivi abietti o futili.

Ha, poi, affermato D’Alessio: “Internò ha agito con volontà con persone in corso di identificazione. Isabella Internò ha tradito l’affetto che il ragazzo aveva per lei, ha esasperato lei il rapporto e pur di salvare l’onore non ha esitato ad agire come sappiamo. Per il tempo trascorso, però, merita le attenuanti generiche e per questo che non chiediamo l’ergastolo, ma 23 anni di reclusione”.

Per la Procura sono fondate le dichiarazioni di Tiziana Rota, moglie del calciatore Maurizio Lucchetti e amica intima in quegli anni di Internò, che a lei avrebbe confidato che se Bergamini non fosse tornato su suoi passi sarebbe stato “un uomo morto, perché mi ha disonorata, deve tornare da me perché io lo faccio ammazzare”.

Il processo è stato poi rinviato al 23 quando parleranno i legali di parte civile che dovrebbero occupare anche il 24. Il 27 e 30 è prevista l’arringa difensiva ed eventuali repliche dell’accusa, ed il primo ottobre dovrebbe esserci la sentenza.

 

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