Dal Quotidiano del Sud è arrivata la storia di una professoressa di lettere, di Bagnara Calabra, licenziata perchè ha la sclerosi multipla.
Maria Carmela Gioffré è un’insegnante di scuola media, licenziata il 16 marzo scorso per «inidoneità psico-fisica assoluta al servizio». La donna di Bagnara Calabra, prestava servizio presso l’istituto comprensivo “E. Fermi” della cittadina della Costa Viola, prima dell’intervenuta risoluzione del rapporto di lavoro.
Ha affidato il proprio racconto alla pagina Facebook “Vorreiprendereiltreno”, la Onlus che si occupa di «sensibilizzazione, inclusione e abbattimento delle barriere architettoniche, sociali e culturali».
«Sono Maria Carmela Gioffré, 55 anni, insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado, ho la sclerosi multipla e per muovermi utilizzo la carrozzina o un piccolo scooter». Maria Carmela lavora dal 2001, «sempre su ruote»: nel 2004 arriva al Comprensivo “Foscolo”. «Sono consapevole delle mie limitazioni fisiche – dichiara – per questo motivo ho sempre adottato misure compensative a quello che non riesco fisicamente a fare, e il mio lavoro non ha mai minimamente risentito della mia disabilità». Con la pandemia, Maria Carmela continua a lavorare: in Dad, come tutti gli insegnanti, nel 2020, in modalità agile nell’anno scolastico 2020/2021. Quest’anno purtroppo le cose sono andate molto diversamente». Il dirigente scolastico «ha deciso altrimenti: in seguito alla mia richiesta di sorveglianza sanitaria speciale e alla lettura del mio fascicolo personale, mi ha collocato sin dal 14 settembre in malattia d’ufficio». Al contempo, «mi ha inviato alla commissione medica di verifica, per valutare la mia idoneità alla professione di docente, spiegandomi che è solito far fare un monitoraggio di questo genere a tutti i suoi docenti con 104, art. 3 c. 3. La motivazione ufficiale della richiesta è stato l’ipotetico timore che il mio lavoro potesse costituire un rischio biologico per me. Preciso che le mie condizioni di salute sono rimaste sostanzialmente invariate da quando, nel 2004, ho cominciato a lavorare in questa scuola e che il mio attuale dirigente non mi ha mai vista al lavoro. Ho provato invano a parlare con lui per spiegare che la malattia non è mai stata un ostacolo e non ha mai creato nessun tipo di problema nell’attività di insegnamento o nei rapporti con gli alunni o con i genitori. Poi, la doccia fredda: prima il verbale della commissione medica il 12 marzo, recante il seguente giudizio: non idonea in modo permanente e assoluto per le condizioni fisiche, poi il decreto di risoluzione del rapporto di lavoro, il 16 marzo scorso. Al momento sono impegnata con il mio avvocato in due ricorsi che spero mi consentiranno presto di riprendere il mio lavoro. C’è davvero ancora tanta strada da fare ma non mi fermerò mai per difendere il diritto di insegnare”.