Badolato borgo diviene sempre più attrattivo nel contesto di una Calabria sublime. Ha una Storia importante e un territorio ideale tra mare, collina, montagna delle Serre e Lago della Lacina: le sue quattro dimensioni che fanno impazzire d’amore e di ammirazione i visitatori italiani ed esteri i quali si incantano davanti alla sua arte e al susseguirsi di tradizioni religiose e laiche.
Badolato, oltre ad essere entrato di recente nell’Olimpo dei borghi più belli d’Italia e, quindi, d’Europa e del bacino del Mediterraneo (come era già stato acclamato da giornalisti e turisti nel 1986-88 durante la vicenda del “paese in vendita”), adesso è stato inserito nei “20 borghi da non perdere in Calabria” dalla casa editrice Rubbettino e da Gianfrancesco Solferino, autore dell’omonimo e assai interessante libro.
Nelle 136 pagine di cui si compone tale pubblicazione (che non dovrebbe mancare almeno nelle case dei calabresi), assieme a Badolato compaiono altri quattro borghi della provincia di Catanzaro (Squillace, Tiriolo, Cropani e Taverna); due della provincia di Crotone (Santa Severina e Caccùri); sei della provincia di Cosenza (Aieta, Oriolo, Morano Calabro, Civita, Altomonte e Aiello Calabro); due della provincia di Vibo Valentia (Serra San Bruno e Tropea); quattro della provincia di Reggio Calabria (Stilo, Gerace, Bova e Scilla).
L’Amministrazione comunale di Badolato, guidata dal sindaco Giuseppe Nicola Parretta, le associazioni culturali e turistiche, gli operatori socio-economici e altri soggetti cercano di rendere sempre più attrattivo il borgo, che adesso si prepara ad essere quel “paese-presepe” quale in effetti è, rientrando nella magìa del Natale. Purtroppo, in tutta questa euforia, l’Università delle Generazioni ha colto una grave carenza che sollecita a colmare prima possibile: Badolato manca di una Biblioteca Comunale e di un Archivio che possa raccogliere, custodire, far fruire e tramandare alle future generazioni tutta la documentazione relativa all’epopea che tale borgo sta vivendo quasi ininterrottamente dal 7 ottobre 1986, quando è iniziata, per la prima volta, la sua grande e continua diffusione a livelli internazionali, poi rilanciata ancora di più con l’accoglienza ai profughi curdi della nave Ararat proprio nel clima natalizio del 1997.
Finora su Badolato sono stati scritti decine di migliaia di articoli giornalistici (cartacei e web) e migliaia sono le trasmissioni radiofoniche e televisive (italiane ed estere); centinaia di prestigiosi film e documentari sono stati realizzati sui suoi eventi straordinari; decine e decine di libri sono stati pubblicati su tale borgo-prototipo dello spopolamento, dell’accoglienza e della bellezza … però non c’è un luogo fisico dove possa essere raccolta tutta questa preziosissima ed unica documentazione che costituisce non soltanto la Storia gloriosa di questo paese, ma anche una parte significativa della Storia d’Italia e d’Europa (e, con l’immigrazione, pure la Storia dei Paesi migranti). Italia ed Europa proprio per questo dovrebbero intervenire (assieme alla Regione Calabria, agli Archivi di Stato, alle Università e ad altri soggetti istituzionali) per salvare tutta questa importante memoria sociale; però è chiaro che la maggiore responsabilità nel difendere e valorizzare tale tesoro spetta a tutti i badolatesi pure per nutrire meglio il loro orgoglio e la loro identità.