Per cercare di capirne di più, sull’autonomia differenziata, abbiamo incontrato il Senatore Ernesto Rapani, eletto in Calabria nelle file di F.d.I.
Giuseppe Serranò
I banchetti per la raccolta firme, le “minacce” delle opposizioni e le perplessità manifestate di qualche alleato sono il preludio ad un autunno caldo per il Governo Meloni sulla questione autonomia differenziata. Nonostante il gran vociare al momento vi è confusione su quali sarebbero i cambiamenti che potrebbe portare.
Aldilà degli strumenti partecipativi e prima ancora di arrivarci sarebbe un bene comprendere la portata della riforma: immediato controllo della spesa e migliore efficienza o aumento delle disuguaglianze tra regioni più ricche e meno ricche?
Questo il compito dei politici ma anche degli intellettuali e dei giornali che s ne occupano.
Per cercare di capirne di più abbiamo incontrato il Senatore Ernesto Rapani, eletto in Calabria nelle file di F.d.I.
Senatore, Lei pur essendo un uomo del Sud, un Calabrese eletto nel collegio Cosenza Crotone, ha votato a favore dell’autonomia differenziata. E’ sempre convinto di aver fatto la cosa giusta?
La mia convinzione è scaturita dagli elementi inseriti all’interno del testo e che hanno comportato una modifica sostanziale a tutela del Sud attraverso il recepimento degli emendamenti proposti da FDI e nello specifico: 1) la determinazione dei LEP che devono essere uguali per tutte le regioni, vedi art. 3; 2) il finanziamento degli stessi attraverso l’approvazione dei decreti attuativi, vedi art. 4. Il trasferimento delle funzioni, su richiesta delle regioni, potrà avvenire solo successivamente alla determinazione dei LEP ed all’approvazione dei relativi decreti di finanziamento degli stessi LEP. Non verificandosi queste condizioni il trasferimento delle funzioni, se pur richiesto dalle regioni, non potrà avvenire.
La sua scelta ha spiazzato anche parecchi elettori di Centro Destra; come risponde a chi vi accusa di aver fatto gli interessi del Nord?
Li invito a leggere attentamente il contenuto del DDL, solo dopo averlo compreso si renderanno conto che il DDL, così come approvato, è un’opportunità per il Sud;
La Sinistra insorge contro l’autonomia, i Meridionalisti vi accusano di aver tradito la vostra terra; la posizione di FdI è strategica, nel senso che per portare a casa altri risultati ha dovuto cedere alla Lega sull’autonomia, o ritenete che la riforma possa veramente rilanciare il Meridione?
La sinistra purtroppo per partito preso è in netta contraddizione con se stessa. Se oggi parliamo di autonomia differenziata è solo perché nel 2001, su espressa volontà delle sinistre, attraverso un referendum è stato modificato il titolo V della Costituzione. Come se non bastasse, le prime regioni a richiedere il trasferimento delle funzioni già nel 2021 furono Emilia Romagna e Campania, governate dal centrosinistra rispettivamente con Bonaccini e De Luca. Oggi sono diventate, invece, le prime regioni contrarie che avrebbero voluto impugnare il provvedimento sostenendo che lo stesso è anticostituzionale; prima fregatura perché, al momento della firma, il Presidente della Repubblica ha dichiarato che non si ravvedono contrasti con la costituzione. Intanto stanno tentando la strada del referendum per la sua abrogazione attraverso la procedura della raccolta delle firme e sono convinto che anche questo sarà un boomerang. Nessun cedimento alla Lega se non l’attuazione del programma elettorale di governo presentato agli italiani in occasione delle elezioni del settembre del 2022 a seguito del quale ci è stata manifestata fiducia attraverso il voto che ha consentito l’elezione del Governo Meloni. Facciamo le cose per rispetto degli italiani, in conseguenza a ciò che abbiamo proposto ufficialmente e senza dover ricorrere a scambi per questo piuttosto che per altro;
Vi è la sensazione che chi si scaglia contro l’autonomia differenziata focalizzi l’attenzione sulle criticità attuali che penalizzano alcuni settori come la sanità, le infrastrutture, la scuola. Non le sembra che neppure il suo partito faccia abbastanza per spiegare quali benefici porterebbe alla Calabria?
A chi si scaglia contro l’autonomia differenziata rivolgerei semplicissime domande che non hanno neanche bisogno di risposte in quanto date dalla realtà che viviamo, esempio: oggi i trasporti sono uguali per il nord e per il sud? Le infrastrutture sono uguali al nord e al sud? Se la sanità fosse stata equa non sarebbe stato necessario partire per andarsi a curare al nord. I benefici già sono sotto gli occhi di tutti, parliamo di sanità: il decreto Calabria approvato a novembre 2022, dopo meno di un mese dall’insediamento del Governo Meloni, ha dato finalmente la possibilità di conoscere l’ammontare del debito sanitario, a seguito del quale il governo ha iniziato a trasferire fondi bloccati dal 2018, grazie ai quali si sta avendo la possibilità di bandire concorsi e di assumere personale medico all’interno delle strutture sanitarie, così come la Stabilizzazione del personale OSS che era stato assunto nel periodo covid a tempo determinato. Oggi, l’approvazione del DDL liste di attesa è un’altra dimostrazione di quanto il governo meloni ritenga che l’Italia deve essere una ed una sola, così come in effetti recita anche la costituzione. La previsione di una piattaforma presso il ministero della sanità gestita da AGENAS nata per esercitare monitoraggio e controllo su tutte le ASP regionali, dimostra parità di considerazione tra nord e sud;
Anche in Calabria è già partita la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata. Ci dica con poche parole perché non dovremmo andare a firmare.
Le motivazioni stanno in ciò che ho appena finito di dichiarare. In parole povere, approfittiamo di questa opportunità che è un’occasione di sviluppo per il Sud offertaci dal Governo Meloni.