L’attivista curdo-iraniana che nei mesi scorsi era stata accusata di essere una scafista, è stata assolta.
Termina con un lieto fine la vicenda giudiziaria di Maysoon Majidi, la giovane attivista curda accusata di essere una scafista e coinvolta in un processo in cui ha tentato di difendersi in tutti i modi. Con oggi finisce l’incubo di una ragazza che da sempre ha tutelato i diritti umani e che, paradossalmente accusata di un crimine agli antipodi con la sua attività, ha subito una grave perdita di peso oltre che della propria serenità emotiva. A presenziare, anche all’ultima delle udienze del processo a Crotone, c’era il Consigliere Regionale Ferdinando Laghi che dall’inizio ha seguito la vicenda di Maysoon manifestandole il proprio supporto e promuovendo iniziative di solidarietà nei suoi confronti.
“Siamo tutti felicissimi che Maysoon Majidi sia stata assolta dal crimine che le hanno contestato – ha dichiarato il Consigliere al termine della sentenza – La giovane è stata dichiarata infatti estranea ai fatti. Ci sarà tempo e modo di analizzare questa triste vicenda – continua Laghi – e di tentare di ricucire il dolore che Maysoon ha provato in questi 13 mesi di gogna, di cui 10 interminabili di ingiusta carcerazione. Ora è però il tempo della gioia e tutti dobbiamo riconoscere il suo coraggio e la sua determinazione, qualità che ho sempre apprezzato”.