Aldo Polisena, portavoce del Comitato di Base di Cinquefrondi e autore del saggio “Storia della Superstrada Ionio-Tirreno”, commenta l’ennesimo incidente sulle nostre strade, facendoci riflettere sulla necessità di mutare questo trend apparentemente indifferente alla politica
Due auto si sono scontrate frontalmente in un tratto della strada di collegamento tra le due sponde nei pressi del Comune di Melicucco. Quattro le vittime, ai cui familiari va il mio pensiero e la mia vicinanza, compresa una mamma e la sua bambina di quattro anni. Un incidente assurdo e drammatico la cui dinamica è al vaglio delle forze dell’ordine e della Polstrada che accresce, soprattutto in quel tratto, le vittime innocenti di una strada pericolosa e che, da anni, ormai si chiede all’Anas un piano di messa in sicurezza. Proprio in questi giorni la questione della chiusura per 20 mesi della strada di grande comunicazione 682 aveva occupato il dibattito politico e aveva sollevato un coro di critiche nei confronti della Regione Calabria e dell’Anas gestore dell’infrastruttura stradale. E’ bene ricordare che, l’opera presenta dei limiti dovuti al fatto di essere stata concepita negli anni ‘70 e completata negli anni ’80 e già da allora incominciarono a verificarsi una serie di incidenti stradali a causa di diversi fattori, ma soprattutto per la mancanza di sicurezza e di corsie di sorpasso. Nel 2019 si verificò, proprio nel tratto sotto accusa, l’ennesimo incidente dove persero la vita due ragazzi di Melicucco. Lo sdegno e l’amarezza dei cittadini fu forte e in una manifestazione pubblica, proprio a Polistena, con gli studenti e alla presenza dei familiari di vittime della strada, emerse la proposta di un raddoppio delle corsie, della messa in sicurezza della Galleria della Limina, della realizzazione di un’altra canna di valico, della manutenzione continua del percorso che dall’uscita dell’A2 di Rosarno, la strada raggiunge Gioiosa Ionica e dell’apertura di un tavolo tecnico con l’Anas.
Da allora nulla è stato fatto se non l’installazione di alcuni autovelox, probabilmente mai attivati. In questi giorni i Sindaci della Ionica e quelli della Piana, assieme ai movimenti, Comitati e Associazioni hanno chiesto che l’Anas e la Regione chiarisca il cronoprogramma dei lavori di messa in sicurezza della Galleria della Limina; i finanziamenti previsti; i percorsi alternativi idonei ed efficienti e la certezza che la strada venga riaperta e non diventi un’altra cattedrale nel deserto, mondando in rovina l’economia e le attività commerciali e turistiche dell’intero territorio. Inoltre, si chiede di dare certezze ai tanti pendolari che giornalmente percorrono questa strada. L’Anas e la Regione Calabria non possono ignorare le giuste preoccupazione espresse in questi giorni dai territori, alla quale la stampa ha dato molto rilievo. A questo punto ci si chiede se vi è qualcuno davvero interessato a tutto ciò, visto che il primo gennaio è vicino e ancora non si conoscono le posizioni delle parti in causa di questa vicenda. Ai parlamentari, espressione di questa area Metropolitana, silenti e omertosi, va ricordato che loro sono stati eletti dagli stessi cittadini che ora aspettano che loro difendano il loro diritto alla mobilità sicura e che presto dovranno rendere conto del loro operato. Come Comitati dei Cittadini e come Associazioni terremo delle riunioni sui due versanti e presto attueremo forme di protesta e di lotta, ma anche di proposte concrete continuando a rivendicare un tavolo tecnico presso la prefettura di Reggio Calabria.