Oggi, il PD ha una nuova e giovane segretaria Elly Schlein. Vorremmo che fosse brava… ma per fare cosa? Per vincere le elezioni? La Sinistra le ha vinte più volte… ed a vari livelli, ma i risultati sono stati vicini allo zero. L’obiettivo deve essere più ambizioso: costruire una comunità politica che non sventoli la bandiera della Resistenza solo quando al governo c’è la Meloni.
Da ragazzo sono stato cattolico osservante e convinto fino al midollo, così quando m’è sembrato di capire che ciò che avevo appresso in Chiesa contrastava col modello di società che poggiava sulla religione cattolica sono iniziati i dubbi, ed un doloroso travaglio che mi portò nel giro di qualche mese a dichiararmi marxista senza saperne granché di Marx e del comunismo.
Per lungo tempo sono stato nella terra di mezzo e due mondi contrapposti si son fatti la guerra dentro di me, tant’è che quando ho votato la prima volta prima di segnare il simbolo della “Falce e Martello” feci il segno della Croce.
Perché quella scelta?
Le ragioni furono mille, ma quella di fondo è stata il rifiuto di una parte dei comportamenti che ci venivano inculcati come “naturali”. Insomma, pensavo che l’uomo potesse essere migliore di come lo vedevo con i miei occhi da ragazzo. La mia adesione al “comunismo” era una richiesta di aiuto per liberarmi di qualcosa che avvertivo stesse per venirmi addosso per farmi diventare un piccolo borghese con la sua carica di egoismo esasperato, familismo, di insana competizione, sopraffazione.
Le cose non andarono esattamente come pensavo.
Il partito mi chiese innanzitutto e soprattutto di essere bravo a trovare voti, di fare le tessere, diffondere il giornale, essere convincente nelle sottoscrizioni. Organizzare pullman per le manifestazioni e dimostrare coraggio con gli avversari. Il resto sarebbe venuto dopo. Cioè bisognava prima vincere le elezioni dopo saremmo stati tutti più bravi e più buoni. Fu così che una parte di me (e purtroppo non solo di me) incominciò un processo di atrofia per consentire all’altra parte di vivere una vita piccolo -borghese fino ad arrivare al punto di osservare senza reagire, con tutte le residue forze, alle follie che un gruppo di uomini impone all’umanità: la guerra, le stragi in mare, il razzismo, le limitazioni alle libertà garantite dalla Costituzione, la nuova offensiva contro la parte più debole del Paese e contro il Sud.
Ho raccontato la mia esperienza per avviare una riflessione squisitamente politica che mi porta a concludere che solo uomini che aspirano ad essere migliori potranno rendere una società più giusta.
E non si diventa migliori con un colpo di bacchetta magica o riproponendo le ideologie totalizzanti del secolo scorso. Occorre piuttosto capire le ragioni di una sconfitta storica che ha bruciato l’impegno della nostra gioventù e di tanti anni della nostra vita. Abbiamo fatto tante lotte ma, quasi mai ci hanno resi migliori. Per esempio, nelle fabbriche il PCI era fortissimo. Com’è che nel giro di pochi anni quegli stessi operai che avevano votato PCI siano diventati leghisti? Com’è che i cattolicissimi veneti sono diventati elettori della Lega e di Berlusconi? Come è potuto accadere che i socialisti lombardi, con la loro storia, siano diventati berlusconiani a 24 carati?
Credo che i “successi” ci abbiano fatto smarrire la meta al punto da spingere l’operaio a contrapporsi al “clandestino”; il medico a rimuovere le ragioni dell’ammalato così come l’avvocato rispetto al carcerato. Il voto è stato lo Zenit ed il Nadir del nostro universo.
La sconfitta su tutta la linea è stata la logica conseguenza.
Oggi, il PD ha una nuova e giovane segretaria Elly Schlein. Il nostro augurio è che non si riveli un fuoco di paglia come lo furono i segretari che si sono susseguiti alla guida del PD anche se alcuni di loro sono stati soltanto fumo.
Vorremmo che fosse brava… ma per fare cosa? Per vincere le elezioni? La Sinistra le ha vinte più volte… ed a vani livelli, ma i risultati sono stati vicini allo zero. D’Alema è stato presidente del Consiglio ma nulla è cambiato, anzi…ci sarebbe da fare una seria riflessione su quella lontana esperienza.
L’obiettivo deve essere più ambizioso: costruire una comunità politica che non trovi la propria identità nella criminalizzazione dell’avversario. Che non sventoli la bandiera della Resistenza solo quando al governo c’è la Meloni. Occorre mettere in campo un soggetto storico che non percepisca, per esempio, il salario minimo garantito come una proposta che scende dall’alto verso il “basso” o peggio ancora come scambio elettorale ma come una tappa necessaria per cambiare la società garantendo ad ogni uomo la stessa dignità.
Altrimenti la Schlein. in perfetta buona fede, sarà un altro giro di giostra per tornare al punto di partenza.