Il vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno e presidente di Confindustria Cosenza, Giovan Battista Perciaccante dopo aver analizzato i dati resi disponibili da un’attività di monitoraggio effettuata sulla fase realizzativa dei cantieri PNRR a livello territoriale, ha lanciato l’aalarme. Dall’analisi, infatti, emergono evidenti ritardi soprattutto a carico delle regioni del Mezzogiorno: risultano aperti o conclusi i cantieri relativi a circa il 35% dei progetti e l’apertura degli stessi procede in modo differenziato a livello territoriale.
“È necessario concentrare le attenzioni della Pubblica Amministrazione sulla velocizzazione delle procedure e sulla necessità di rimuovere gli eventuali blocchi che ancora frenano l’esecuzione dei lavori di interesse per il settore delle costruzioni a valere sui fondi PNRR. Nel Mezzogiorno è solo il 29% dei cantieri ad essere stato avviato, un dato sensibilmente inferiore rispetto al 40% del Nord e al 36% del Centro. Per quanto riguarda la Calabria, pur se in linea con il dato territoriale relativo al numero dei cantieri avviati (29%), è molto al di sotto in termini di valore (18% contro il 46% del Mezzogiorno) a causa dell’assenza di grandi interventi infrastrutturali. Le difficoltà riscontrate nel Mezzogiorno – continua il leader dei costruttori del Sud e degli industriali cosentini – trovano spiegazione, in parte, nella maggiore presenza al Mezzogiorno di lavori di importo elevato, che richiedono tempi di avvio dei cantieri più lunghi. Basti considerare che il 75% del valore totale delle gare pubblicate riguarda progetti superiori ai 100 milioni di euro, a confronto con il 40% del Nord e il 22% del Centro. Inoltre, sulle tempistiche di inizio dei lavori incide anche la maggiore presenza di progetti del tutto nuovi, che necessitano di tempi più lunghi sia per la programmazione e ripartizione dei fondi, che per il completamento delle fasi di progettazione, affidamento e avvio dei cantieri. Tutte opere strategiche per i territori di cui non è possibile procrastinare oltre la realizzazione. Il Mezzogiorno non può permettersi di perdere l’opportunità unica del PNRR che consente di intervenire su tanti nodi storici del ritardo infrastrutturale di questa area del Paese, favorendo lo sviluppo sociale e la competitività economica, e accelerando i processi di transizione ecologica e digitale”.