Si è concluso, con grande successo, al Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, Il PON “Breve corso di scrittura creativa”, a cui hanno partecipato venti ragazzi delle classi terze e quarte.
L’attività è stata seguita sapientemente dal professor Enzo Romeo, in qualità di esperto, e dalla professoressa Rosella Fontana, in qualità di tutor. Il percorso si è realizzato attraverso dodici moduli, che hanno addentrato i ragazzi nel meraviglioso e affascinante mondo della scrittura, in particolare di quella creativa, per dare quelle basi, affinché la penna possa arrivare a trasmettere i sogni e le speranze con l’immaginazione, lasciando un messaggio educativo di cambiamento sia per se stessi che per la società. Per giungere a ciò, però, la strada non è delle più facili, ma il PON, che è stato realizzato, ha saputo gettare le basi metodologiche, sintattiche e motivazionali, utili per un primo approccio alla narrazione. Si è partiti, quindi, con un elogio alla parola, nel suo termine più antico di “Lògos” (pensiero – frase – racconto), che ha da sempre accompagnato l’evoluzione dell’uomo nella sua dimensione storica, comunitaria e sacra. Le più grandi civiltà antiche, ad esempio, avevano limitato il linguaggio a prerogativa delle divinità e solo alcune persone avevano il privilegio di accostarsi ad esso, per renderlo fruibile agli uomini. Gli scribi egizi lo incarnavano nella scrittura geroglifica, mezzo potente e scenografico, per trasmettere l’opera del Faraone, dio in terra, foriero di giustizia e pace, per la durata del suo passaggio nella vita terrena. Gli oracoli greci, lo mediavano con la loro parola, per dare presunte e arcane risposte ai quesiti richiesti. La massima espressività del “Lògos”, però, l’abbiamo nei racconti biblici. Qui il linguaggio non è disseminato in molteplici divinità, ma in un unico e assoluto Dio, la cui parola diventa “noetica”, cioè, nel momento del suo utilizzo “crea” e quella dell’uomo diventa riflesso di quella divina, a cui rimane sempre collegata in un afflato meraviglioso e irripetibile. Ciò ci porta ad avvertire dentro di noi quella scintilla divina, che sta a noi divampare o meno. I grandi personaggi biblici hanno seguito questa scia, e molti di loro, soprattutto i Patriarchi e i Profeti, tra cui Mosè, lasciarono scorrere la “parola” di Dio in loro, attraverso “l’ispirazione” e tutta la loro vita cambiò e tutto ciò intorno a loro. Fino al momento in cui la “parola divina” si fece carne e abitò in mezzo a noi e noi diventammo “tempio privilegiato” della sua parola. Una parola che unisce, che ama, che soffre, che sopporta, che spera e crede e dà senso al tempo dell’uomo, a tutto ciò che è stato e che sarà. Con queste premesse i ragazzi, con interesse e costanza, sono andati avanti, per scoprire i vari stili narrativi e le varie tecniche metodologiche, per acquisire un personale stile di scrittura, per esempio riferirsi ad uno scrittore preferito, che è sempre un ottimo punto di partenza, per formare un proprio punto di vista sulle situazioni che si vogliono narrare. La centralità, però, restano sempre le emozioni che si vivono nel relazionarsi con il mondo, il modo attraverso cui vengono assorbite e come si mescolano con la nostra personalità, più o meno tendente all’immaginazione, per rielaborarle e sublimarle in narrazione unica e singolare. Un percorso, quindi, finemente eccellente con tappe contenutistiche, scorrevoli , ma nello stesso tempo razionali e ben definite, che al termine hanno portato i partecipanti a produrre brevi racconti, raccolti in un libro cartaceo e in un e – book, e letti su “Radio Aut Zaleuco” Questo fa sì che il Liceo Zaleuco continui, nelle sue molteplici attività , ad essere una scuola sempre più ricca di opportunità formative, a livello culturale e personale, affinché i ragazzi siano in grado di affrontare con competenza consapevole le sfide che la società ha in serbo, per il loro futuro. Un grazie sentito, a tutti i protagonisti di questa interessante attività di alto spessore letterario.
“C’è qualcosa di delizioso nello scrivere le prime parole di una storia. No sai mai dove ti porteranno” (Beatrix Potter)